George Mihalka è regista interessante, e bene o male sapevo che non mi avrebbe mandato in vacca la serata
Con alle spalle
Il giorno di San Valentino,
La maledizione di Janice (in parte somigliante a
Psychic per intelaiatura parapsicologica, ma molto piu riuscito) e il successivo
Sotto controllo, sarei andato quasi sul sicuro (intendiamoci, nulla di cui strapparsi i capelli, ma almeno un onesto thrillerino paratelevisivo senza particolari sussulti, ma che non annoia)
Misto di commedia giovanilistica romantica (l'improbabile "Johnny Smith" di Zach GREMLINS Galligan che seduce la sua professoressa Catherine LA NOTTE DELLA COMETA Mary Stewart) al thriller parapsicologico scecherato agli
Occhi di Laura Mars e
La Zona Morta, con interrogatori come nei migliori polizieschi e un finale al cottage innevato che regala pregevoli battute thrilling, dove salta fuori il Mihalka/slasher, tra lotte corpo a corpo, finestrini sfondati e spazzaneve provvidenziali
Esangue nel reparto body count (se non nelle espressioni necrofore sul volto dei cadaveri delle ragazze strangolate-sì, perchè l'assassino le strangola con una cintura che raffigura una specie di serpente incrociato-), più interessato all'approfondimento psicologico dei personaggi che non al lato meramente thriller e macchiato da stili e mode tipicamente novantiani (l'inizio in disco)
I personaggi però sono ben tratteggiati, e il filmaccio si lascia seguire con il pilota automatico.
Violenza e sangue sotto lo zero , ci guadagna però il reparto gnocca, con due starlette da sturbo (la pattinatrice punketta e porcellina di Andrea Roth, e la vogliosa-quanto scatenata-Susan Horton che smania in discoteca, mentre la Mary Stewart, un pò sciapetta a dire il vero, zoccoleggia sia con Nouri che con Galligan), che cadono sotto le mire del serial killer, e curioso l'infiltrarsi di Galligan nelle case altrui: nella stanza della Roth-dove, vicino ai pattini, c'ha pure le scarpette col tacco- e nell'appartamento del sospetto Nouri, pieno di gingilli tribali che manco la villa di
Mafù
Le visioni di morte "premonitrici" non sono nulla di chè (un pò tirate via), tra ralenti e immagini offuscate da sciapo telefilm (molto meglio il ritrovamento dei cadaveri)
Filmaccio innocuo e slavato, che però mantiene saldo l'interesse, grazie all'impegno del cast e alla regia sicura di Mihalka, anche se alla fine resta nella dimensione di un prodottino usa e getta, che non sfigurerebbe in un messa in onda pomeridiana di RaiDue.
Tra i produttori figurano Tom Berry (regista di
Amityville il ritorno) che appare anche nel ruolo dell'anchor man televisivo e William Webb (regista del mezzo cultazzo
Il Banchiere)
Null'altro da segnalare, se non un luciferino Michael Nouri con il vizio di "leccare"
Curioso gemellaggio (involontario?) di come il titolo riecheggi quello anglofono di
Sette note in nero (assomigliandole pure nella cover e nelle tematiche di premonizioni delittuose)