Prey - Film (2021)

Per l'addio al nubilato di uno di loro, cinque amici (?) compiono un'escursione in un'area forestale che si trasforma ben presto in un incubo quando qualcuno comincia a prenderli a fucilate... Titolo banale per un thriller tedesco altrettanto banale che allinea tutti gli stereotipi del genere - dall'emergere dei contrasti caratteriali fino al cellulare inutilizzabile e via elencando - senza un'idea originale o un guizzo di fantasia capace di farlo emergere tra i tanti prodotti simili. Nessuno pretende che ogni gita sia Un tranquillo weekend, ma tanta piattezza sconforta.

Passi la banalità della gita nel bosco che diventa caccia all’uomo; passi la piattezza creativa che su quest’idea si sviluppa in modo superficiale; passi la poca empatia che, a parte le scene più concitate, fa pendere l’attenzione verso la noia. Ma quando la spietata (e improbabile) killer si palesa e poi più tardi si intuisce il (forzato) movente e infine quando si arriva all’insipida conclusione, si trattiene a stento un moto di insofferenza. Tecnicamente inecceppibile e apparentemente raffinato, ma la sostanza è altro.

La solita gita nella natura si trasforma ben presto, "ovviamente", in un massacro: perché? A prescindere dalla motivazione dell'omicida (ma importa davvero a qualcuno?), tutto già visto. Le dinamiche relazionali sono le solite: i presunti amici nascondo non pochi segreti e ben presto vengono a galla rancori sopiti e latenti. Il movente che scatena il bagno di sangue è tra i più scontati e la sceneggiatura snocciola quasi dall'inizio alla fine banalità assortite ed elementi triti e ritriti in sequenza. Almeno la confezione è decente, pur senza scintillare.