Non sono quello che sono - Film (2023)

Non sono quello che sono
Locandina Non sono quello che sono - Film (2023)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2023
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Non sono quello che sono

Note: Aggiornamento in chiave romana dell'Otello di William Shakespeare.

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La nostra recensione di Non sono quello che sono

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un carcerato (Leo, invecchiato non troppo credibilmente per l'occasione) viene condotto in una sala dove dovrà raccontare a un'intervistatrice e in favore di telecamera la propria storia: è l'unica, vera, sostanziale quanto inutile e goffa modifica rispetto all'Otello di Shakespeare, ripreso passo per passo e riportato nella Roma degli Anni Duemila (giusto un filmato dell'abbattimento delle Torri Gemelle come segno di una ricostruzione storica modesta). Leo, che qui è anche regista nonché autore unico della sceneggiatura, ricava per sé la parte del perfido Iago (senza nemmeno cambiargli il nome), come nell'opera di Shakespeare pronto a ordire...Leggi tutto un complesso piano che possa vendicarlo di quanto fatto dal “Negro” (Moradi), soprannome dato al gangster per cui Iago lavora. L'idea è quella di mettere in cattiva luce Michele (Olivetti), che in Shakespeare corrisponde a Cassio, agli occhi del Negro, spingendo quest'ultimo a credere che sua moglie Desdemona (Caldarelli) lo tradisca proprio con Michele.

Il clima da profondo noir che Leo ricrea attraverso una maggioranza di riprese notturne, lunghi silenzi e frasi sussurrate (cosa questa che purtroppo rende difficile talvolta la piena comprensibilità dei dialoghi in romanesco con esiti talora catastrofici) è centrato, e al suo interno bene si inserisce la celebre trama scespiriana (che in Italia già Volfango De Biasi aveva rimodernato nello IAGO con Vaporidis). Leo in un ruolo terribilmente negativo riesce ad essere convincente, mentre ad affiancarlo in quella che è ovviamente la figura chiave dopo la sua, cioè quella di Otello, il “moro”, troviamo un Javad Moradi coerentemente rinominato “Negro” e bene calato nella parte.

Due sole le parti femminili importanti: quelle della bella e giovane Desdemona, innamoratissima del suo Otello, e di Emilia, moglie di Iago, cui Antonia Truppo dona come consueto una patina verace non trascurabile. La storia insomma gira (e non potrebbe essere altrimenti, visto a quale fonte si abbevera) e la rilettura noir – al netto di qualche pausa poco auspicabile in regia che non necessariamente contribuisce a drammatizzare come sperato – può dirsi a suo modo riuscita. Modesto contributo da parte delle musiche e maggiore invece dalla fotografia, con una sufficiente direzione del cast che permette al tutto di rientrare in qualche modo nel florido filone della Roma criminale senza sfigurare di fronte a titoli più blasonati.

Incuriosisce l'aderenza rigorosa agli snodi della storia originale (giusto alcuni nomi cambiati, il fazzoletto della discordia sostituito da uno scialle, la pistola che prende il posto del coltello) e ai dialoghi scespiriani, e per questo stonano non poco le scene in carcere girate al presente ovvero vent'anni dopo i fatti, decisamente posticce e superflue. Un appassionato omaggio, forse più piacevole da vedere per chi l'Otello non lo conosce e non rischia l'ovvio effetto “spoiler”...

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Tutti i commenti e le recensioni di Non sono quello che sono

TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/02/24 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/03/25
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Siska80 2/02/24 09:54 - 5213 commenti

I gusti di Siska80

Non male questa versione dell'Otello di Shakespeare ambientata agli inizi del Duemila, interpretata (ma anche diretta) da un Leo che si impegna in maniera particolare dimostrando le sue buone doti di attore drammatico. Amore, passione, intrighi e folle gelosia sono temi attuali e vengono qui affrontati con una certa competenza dando corpo a un film che, seppure con qualche momento in cui il ritmo rallenta, si lascia seguire con interesse sino da subito. All'altezza il resto del cast, merita di certo la visione e fa riflettere sull'insensata esasperazione dei sentimenti.

Reeves 21/11/24 08:30 - 3072 commenti

I gusti di Reeves

Una versione al tempo stesso filologicamente perfetta (i dialoghi sono quelli scritti da Shakespeare) e disperatamente moderna (la storia è ambientata nella periferia criminale di oggi). Edoardo Leo, qui anche regista, realizza una complessa e coraggiosa operazione dando origine a un film forte e coinvolgente, nonché a un adattamento shakespeariano davvero originale.

Daniela 11/03/25 09:09 - 13315 commenti

I gusti di Daniela

Questa volta Leo, regista di commedie più o meno riuscite ma quasi sempre gradevoli, lascia la sua confort zone per cimentarsi in qualcosa di impegnativo: una trasposizione dell'Otello sostanzialmente fedele al testo ma aggiornata nell'ambientazione che diventa quella della malavita romana. Operazioni del genere non costituiscono una novità ma comportano il rischio del trash che qui è evitato soprattutto grazie alle buone prove del cast, in particolare di Truppo e dello stesso Leo che si riserva il ruolo ingrato di Iago, anche se talvolta affiora una certa pesantezza teatrale.

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