Low tide (Bassa marea) - Film (2012)

Racconto per immagini del difficile rapporto tra giovane ragazza-madre, lasciva e menefreghista e figlioletto costretto a crescere ben prima del tempo: a riavvicinarli sarà il tentato suicidio di lui. Lontano sia dal naturalismo scientifico di Stop the pounding heart (di cui, tuttavia, anticipa già alcuni fondamentali snodi dell'America rurale) che dall'indagine sociale di Louisiana, è comunque un Minervini già affascinantissimo, nonostante la lentezza della narrazione e l'estrema parsimonia nei dialoghi. Splendide le riprese ambientali.

Antinarrativo, naturalistico, quasi documentaristico, scarno nelle parole (poiché è l'immagine che comunica), si pone tra cinema e fotografia propendendo di più verso quest'ultima tanto che i singoli fotogrammi non sfigurerebbero in una mostra di scatti contemporanei. Gli interni spartani e scuri e gli esterni desolati riflettono in modo puntuale e intonato il senso di abbandono e l'angoscia. Prevedibile ma comunque poetica la simbologia acquatico-materna che offre ricongiungimento affettivo e speranza in contrasto con la bassa marea del titolo.