Le occasioni di una signora perbene - Film (1993)

Sulla via del divorzio, Lavinia (Giovanna Vinci) si distrae sessualmente: prima con un camionista (Maurice Poli), quindi con una donna (Letizia Longhin). Ma l'amore le manca e finisce per invaghirsi della vicina di casa Erminia (C. Di Pietro). Quest'ultima se la spassa intanto con due uomini, uno ricco e anziano (di giorno) e uno giovane e prestante (di notte). Lavinia non riesce più a dormire e, turbata dalle azioni erotiche della disinibita vicina, si masturba vita natural durante! La sceneggiatura è più bella scritta che girata, anche se la Vinci è un belvedere. La Di Pietro è un surplus.

Il tradimento come valvola di sfogo di un rapporto coniugale in corso di chiusura, tema non nuovissimo trattato zampettando tra l'erotismo di grana grossa e qualche speculazione psicanalitica d'accatto: la storia procede proponendo, con un montaggio brusco, gli incontri della protagonista, talvolta in forma di analessi, senza una vera e propria struttura narrativa, più vicina a un blando canovaccio. Le scene sessuali sono suggerite e poco accattivanti: gli attori maschili sono perlopiù impacciati quando simulano i rapporti e si perde così ogni interesse.

Opera che non di discosta da coeve operazioni di Pasquale Fanetti, ovverosia un canovaccio che prevede un signora - stavolta è il turno di Giovanna Vinci - che saggiamente risolve tutte le magagne che l'amara vita ci propone con rapporti sessuali frequenti e con chiunque. Se nella prima parte c'è un vago tentativo di narrare una storia, nella seconda lo spettatore viene trascinato in interminabili scene di sesso palesemente e talvolta ridicolamente simulato. Ci sono anche la Di Pietro e la Demy per completare il cast di "stelle". Per "completisti".

La Vinci, presenza fissa di alcune produzioni del magico trio Fanetti-Onorati-Grassia, è la star di questo softcore girato sulla riviera romagnola d'inverno, come da tradizione; la trama, che si snoda attorno al divorzio della protagonista, si risolve presto in un'accozzaglia di sequenze erotiche montate insieme alla bell'e meglio, più qualche scorcio di discoteche e locali della zona. Tra sesso simulato male, costanti musiche synth di sottofondo e un alternarsi di flashback e presente senza alcuna soluzione di continuità, si consuma l'ennesimo prodotto voyeuristico dei tempi.