La squadra di polo di Topolino - Corto (1936)

Topolino, Paperino, Pippo, Ezechiele Lupo in una gara di polo contro star di una certa levatura: Stanlio e Ollio o i fratelli Marx, per esempio, e anche in platea non mancano star del cinema (la divina Greta Garbo, Shirley Temple...) o del pantheon Disney (i tre porcellini). Animazione discreta e storia che cattura: non si può volere di più dalla vita.

La vena citazionista della Disney, espressa anche in Paperino a caccia di autografi, viene bene illustrata in questo lungometraggio nel quale si affrontano due squadre di polo nelle quali (così come tra il pubblico sugli spalti) è dato di trovare parecchie facce note del mondo cinematografico hollywoodiano (dai fratelli Marx a Stanlio e Ollio, fino a Gable e alla Garbo). Per il resto cortometraggio molto divertente ma anche un sincero omaggio al mondo del cinema.

Partita di polo tra star delle comiche e dei cartoni animati, con relativi quadrupedi (o bipedi nel caso di Harpo Marx) e relative tifoserie di personaggi disneyani e divi del cinema degli anni 30. Delizioso cartone che ha la sua leva principale nel saper interpretare al meglio le caratteristiche degli attori caricaturizzati: Stanlio, Ollio, Harpo e Charlot sono perfetti nelle loro gag, che si intrecciano benissimo con quelle di Paperino & co.

Curiosa partita di polo fra personaggi Disney e star di Hollywood; le gag sono moltissime e coinvolgono soprattutto la coppia Laurel e Hardy e il povero Paperino (che nel momento clou ingoierà anche la palla). L'animazione è buona, la storia un po' fine al suo omaggio, ma è davvero un corto simpatico. Buone le musiche e anche il finale.

Questi corti hanno spesso e volentieri omaggiato la musica; questa volta lo fanno col cinema. Visivamente grazioso, per la commistione di questi simpatici animali uniti al tratto caricaturale (che era già stato sperimentato nel 32 per un corto sugli oscar) degli attori veri, resi "disneyani" con belle gag. Ma in parte un po' auto-conclusivo nel suo intento di omaggiare (sia le star di Hollywood in generale che della Disney in sè); si apprezza in fin dei conti per l'essere un po' fuori dagli schemi classici del genere che alimentava. Paperino è il migliore.