La signora di Purity Falls - Film (2019)

Un anno dopo aver perso il marito per infarto nella loro casa vicino al lago, Nicole (Loken), insieme ai figli Jason (Stines) e Justine (Avery), si trasferisce a Purity Falls, dove ha intenzione di iniziare una nuova vita cercando di dimenticare quanto successo. Ha trovato un buon lavoro nella scuola locale e sarebbe stato stupido non accettarlo restando nella vecchia casa come avrebbe voluto suo figlio. Proprio lui, Jason, comincia nel frattempo lentamente a diventare il centro della storia: la matura vicina di casa, Courtney (D'Abo), gli ha messo gli occhi addosso e gli propone di andare a sistemarle il giardino in cambio di qualche soldo. Buona idea, ma una volta lì le intenzioni della...Leggi tutto donna si palesano e i due finiscono a letto.

Come se non bastasse, ciò che Courtney propone al giovane e aitante Jason (dal fisico mirabilmente modellato sovente in bella mostra) è altro: in pratica di fare lo gigolo per un suo giro di signore adulte alla ricerca di carne giovane. Glielo conferma anche un compagno di scuola (Bouvier): c'è da guadagare bene in zona, e Courtney ha le mani in pasta. Sulle prime Jason rifiuta, poi il desiderio di comprarsi l'auto e di permettersi lussi altrimenti irraggiungibili gli fa decidere di accettare la proposta, cominciando a frequentare una serie di facoltose clienti che non hanno di che lamentarsi, delle sue "prestazioni". Intanto, però, uno dei suoi "colleghi" muore in circostanze misteriose in una piscina e un altro viene minacciato apertamente perché vorrebbe uscire dal giro. Vuoi vedere che non è tutto oro quel che luccica?

E così, finalmente, dopo una prima parte un po' troppo attendista, in cui si aspetta soprattutto che il film ingrani, la storia comincia a svilupparsi rivelandosi meno elementarmente costruita del previsto. Niente di eccezionale, questo è evidente, ma se non altro PURITY FALLS si lascia seguire costruendo una discreta atmosfera thrilling. Olivia D'Abo è sufficientemente ambigua da rappresentare un buon villain, Trevor Stines il tipico bravo ragazzo che finisce in un gioco più grande di lui. Sua madre e sua sorella restano invece relativamente in ombra, perché quello a cui il regista Sam Irvin punta è dare spessore drammatico al personaggio di Jason, senza dimenticare di far entrare in scena qualche cadavere e di inserire un paio di momenti dalla discreta suspense (compreso uno alla "Cielo mio marito!", con tanto di classica fuga improvvisa nell'armadio).

Insomma, la storia gira e, al netto di un finale tremendamente tirato via (che se non altro ci evita certe eterne, velleitarie sequenze di inesistente tensione che spesso infestano questo tipo di film), si può dire che il minimo sindacale il film lo porti a casa. Non si chiedano grandi interpretazioni, colpi di scena straordinari o ciò che produzioni del genere non sono in grado di garantire, salvo rarissime eccezioni. Ci si facciano magari due risate ripensando al prologo, in cui il padre mostra di soffrire per delle fitte al petto e il figlio lo sfida intelligentemente a lanciargli più volte il pallone da football provocandogli di fatto l'infarto fatale.

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