La costante - Film (1980)

Il giovane Witold vede reiteratamente elusa la "pia" convinzione di trovar una "costante" etico-matematica alla propria esistenza. Zanussi firma un'opera impietosamente (ma anche dolorosamente) sarcastica, vivisezionando la vita emotiva di un ragazzo, la cui integrità morale s'infrange irrimediabilmente contro l'immanenza di una realtà di corruzione dei corpi (il calvario della madre), delle regole (gli smargiassi burocrati al lavoro) e delle idealità (la volontà di emulare il padre alpinista), trasformando la facciata d'un edificio in un tragico Himalaya.

Notevole opera di Zanussi, tra le migliori del suo cinema, che dà vita a un ritratto impietoso della Polonia che vive gli ultimi scampoli del regime comunista mostrandone il volto meschino, truffaldino e arrivista, lontanissimo dal "sogno" egualitario promesso in altri tempi. E così la discesa agli Inferi di Witold, ragazzo tutto d'un pezzo, è graduale quanto inesorabile tanto da non lasciare scampo, distruggendo ogni convinzione del protagonista. Il tutto coronato da un tragico e beffardo finale perfettamente in linea con quanto visto fino a quel momento.