La chaise à porteur enchantée - Corto (1905)

La portantina del titolo è quella che permette le trasformazioni delle varie persone coinvolte nel numero di illusionismo condotto da Méliès. In un certo senso è suggestiva l'ambientazione vagamente settecentesca, ma il solito meccanismo delle trasformazioni delle persone non fa registrare alcuna novità o alcuna traccia di maggiore inventiva rispetto ai consueti cortometraggi prodotti dall'estroso francese.

Nulla di che. E devo dire la verità: in questo corto gli effetti speciali sono realizzati malamente rispetto ai capolavori di Mèliès (basta osservare la scena in cui la donna cambia aspetto, per vedere chiari segni di dissolvenza). Una piccola delusione.

Questo corto di Méliès (tre minuti) è basato sulla magìa che deriva dall'illusionismo, ma stavolta la magìa che ne scaturisce è inversamente proporzionale al numero dei numerosi attori che calcano la scena (e che, alla fine, teatralmente, salutano il pubblico). Quasi noioso.

Non memorabile cortometraggio di Georges Méliès anche interprete nei panni di un illusionista che compie numeri di magia in un contesto scenografico (e con comparse in tono) di stampo neoclassico. Piuttosto ripetitivo, non offre momenti degni di nota e alla lunga appare alquanto noioso.

Deludente cortometraggio del grande Méliès che non appassiona affatto il pubblico. La ripetitività dei gesti e la scarsa qualità degli effetti speciali rendono La chaise à porteur enchantée un lavoro noioso che non rende merito alla classe dell'immenso regista francese.