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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il modello di riferimento sono i noir moderni di Guy Ritchie, magari filtrati da quella romanità ruspante che fa molto ROMANZO CRIMINALE, ma il risultato è desolante. Perché il film è sconclusionato, inutilmente frammentato, interrotto, ripreso, gonfiato di flashback improvvisi di dubbio gusto, confuso nella narrazione, addobbato qua e là da inserti grafici e animazioni povere nel vano tentativo di confezionare un cult a tavolino dal quale si è davvero lontanissimi. E questo nonostante qualche sprazzo di freschezza nei dialoghi si intravveda e le interpretazioni non siano poi nient'affatto male....Leggi tutto Almeno quelle dei due protagonisti Marco Bocci e Francesco Pannofino, coppia piuttosto affiatata mal sfruttata dalla sceneggiatura, che affibbia loro personaggi assai poco interessanti. Figura centrale nonché narratore è Bocci nelle vesti di Claudio Bambola detto Carlito, agente della narcotici chiamato a indagare nella mala dall'interno, sorta di infiltrato che appena la sera prima ha ucciso per errore una donna (un colpo sparato da una pistola caduta in terra durante un rendez-vous in stazione). Per quello - e lo scoprirà grazie alle indagini del suo informatore Silvano (Pannofino) - un manipolo di fantomatici mafiosi russi gli sta dando la caccia per ucciderlo. Claudio non sembra tuttavia preoccuparsene poi troppo (!), anche perché non deve perdere di vista il suo obiettivo principale, ovvero la retata da farsi durante un incontro organizzato tra Tony (Marinucci) - un boss nano fidanzato con due gemelle (!!) che con Claudio stesso e Silvano andrà inaspettatamente a completare l'improbabile banda dei tre del titolo - e alcuni trafficanti di droga libici (il cui capo è Matteo Branciamore). Ma la storia che va a svilupparsi è raccontata malamente, poco capace di coinvolgere rivelando troppo spesso le scrostature dovute al budget risicato. L'azione survoltata sconfina talvolta nel grottesco surreale (si pensi ai faccia a faccia col padre del nano sottolineati da inspiegabili finte risate da sit-com) lasciando intuire che in fin dei conti è anche a spunti comici che il film talora punta (con scarsissimi risultati). Il ricercare ostinatamente le bizzarrie che possano avvicinare il tutto ai territori del cult, però, porta in casi simili a effetti stomachevoli causati dalla scarsa capacità di dosare le componenti nella giusta misura finendo col generare un pastrocchio che nemmeno la presenza di un ottimo comprimario come Carlo Buccirosso (è il superiore di Carlito), malinconcamente ironico come di consueto, può salvare. Unica presenza femminile di peso è la barista dai capelli rosa (Francesca Della Ragione) malmenata dal marito, sarcastica al punto giusto ma con tutta evidenza ai margini di una vicenda dominata da maschi, come prevedibile, rozzi e caricaturali (tranne nel caso di Bocci, la cui seriosità per certi versi stona). Criminali da operetta e un clima strapaesano non contribuiscono a prendere in gran considerazione il film. Bella invece la scelta delle location a Tivoli (Roma per una volta è usata meno del previsto), discretamente illuminate da una fotografia che di notte azzecca una buona atmosfera, velleitaria la regia di Dominedò, che si perde per strada indecisa sulla strada da seguire affondando definitivamente in un finale tra i boschi (con sparatoria) spento e squallido. La canzone-toimentone? "Su di noi" di Pupo, presente anche in un breve cameo dal benzinaio.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/10/21 DAL DAVINOTTI
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Victorvega 14/03/22 20:51 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Ben poca cosa. Si scava tra le possibili trovate "tecniche" per dare un carattere definito al tutto, per evidenziare il lato fumettistico del film, ma il risultato è solo quello di appesantirlo, senza preoccuparsi del fatto che il reale problema è dato da una storia scarsamente interessante, mal sviluppata. Dispiace per un attore come Pannofino, mal sfruttato. Di Pupo il pezzo principale (la celeberrima "Su di noi") e "l'onore" di chiudere con un cameo.

Zardoz35 11/02/23 11:49 - 290 commenti

I gusti di Zardoz35

Tentativo tutto italiano di rivitalizzare il genere action, riuscito solo in parte. Una sbirciatina al film si può anche dare, perché si è visto di molto peggio, ma la trama rischia spesso di scivolare nel grottesco. Bocci, che dovrebbe essere il protagonista, appare troppo indeciso nei momenti topici e a salvare la baracca ci pensano l'esperienza di Buccirosso e le stranezze di Pannofino, qui ex tossico con illuminazione religiosa. Nel cast femminile spicca la bellissima Della Ragione. Improbabili gli spacciatori libici e i killers russi, con tanto di fugace apparizione di Frezza.
MEMORABILE: Marinucci, nano perennemente incazzoso che si atteggia a consumato boss; Bit, hacker svalvolato ma efficace.

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