Quasi una versione “anfibia” di Romeo e Giulietta nel tipico stile delle Tatsunoko Productions: triste, sadico e violento, con un’animazione dai colori accesi e personaggi dai grandi occhi. Umiliato e massacrato di botte per quasi tutta la serie, il povero ma coraggioso Demetan si saprà riscattare salvando lo stagno minacciato e sposando la figlia (Ranatan) del prepotente grande capo Re Gyata. I protagonisti sono tutti animali: tra questi il terribile Pesce-gatto e Zari, l’aragosta-bodyguard del capo dello stagno.
MEMORABILE: L’indimenticabile sigla delle Mele Verdi, con la malinconica voce solista di Stefania Bruno e il suo testo fastidiosamente melenso.
Cartone atipico, perchè dal disegno sembrerebbe rivolto a un pubblico di bambini. Ma invece si scopre che il protagonista (Demetan), ranocchio innamorato della bella Ranatan, subirà spesso le peggiori angherie da parte degli sgherri del padre della ranocchia (ricattato da un pesce gatto) che a dir poco non approva il loro amorevole rapporto. Colori piuttosto vivi, tratto pulito e piacevole e storie quasi sempre interessanti, studiate apposta per vedere il nostro verde eroe alle prese con svariati problemi e intento a salvare la pellaccia, anche solo per poter rivedere Ranatan.
MEMORABILE: Il gigantesco e cattivissimo pesce gatto dello stagno (una sorta di mostro marino in agguato), che minaccia di distruggere tutto.
"Demetan e le rane dello stagno..." e così inizia (va) un cartone animato dall'animo buono, denso di valori che aiuta (va) no a crescere retti e certi dell'esistenza dell'amore e del trionfo del meritevole. Che poi la vita porti e ben altre risposte chi se ne frega. Ma la bellezza di questa love story è palese, luccicante e le varie storie di contorno ben la esplicitano nel suo eterno valore. Splendido e consigliato anche ai bimbi d'oggi, nelle pause della play...
Se dessimo retta alla canzone, Demetan sarebbe la risposta in rana al leone Kimba di Osamu Tezuka, invece è un ranocchio adolescente, timido, povero, simpatico, che ama Ranatan e che subisce le peggiori angherie da parte degli sgherri del tirannico Ghiata, padre di Ranatan. Il brutto è che il vero cattivo è un altro, un pescegatto senza un occhio che minaccia Ghiata di morte se non obbedisce ai suoi ordini. Bell'anime dei bei tempi, firma Tastsunoko, romantico e divertente quanto basta.
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DiscussioneFabbiu • 12/02/09 18:08 Archivista in seconda - 662 interventi
molto carino il video delle Mele Verdi che cantano. la sigla è davvero memorabile