Rassegna estiva:
Melò d'agosto-Un'estate melodrammaticamente melodrammatica
Ancor oggi piuttosto godibile, dove viene fuori tutto lo spessore di Kazan per l'actor's studios (straordinaro il terzetto recitativo Malden/Baker/Wallach alla cena, a tavola, a base di cavoli, dove esplode tutta la furia e la rabbia repressa), e come il regista di
Un tram che si chiama desiderio raggiri la censura con scene che, all'epoca, potevano risultare piuttosto ardite (Malden che fà un buco nella parete per spiare la Baker mentre dorme nella culla, quattro anni prima di Norman Bates, Malden che tenta di possedere la Baker nella vasca da bagno, la seduzione insistita e morbosa di Wallach alla Baker nell'abitacolo della carcassa dell'automobile e sul dondolo, Wallach che mette un piede sul pancino della Baker mentre lei è a terra, la Baker e Wallach che limonano in cucina mentre Malden stà telefonando in corridoio, la cena sensuale a base di cavoli in brodo tra Wallach e la Baker, con lei che tira fuori la lingua per assaporarne il gusto sbrodolante) e un'atmosfera afosa e soffocante di giochi di seduzione e erotismo sottopelle.
Malden costantemente umiliato e deriso, una vendetta a suon di fucilate in una notte di tregenda, la lite sulle scale tra Malden e la Baker che richiama gli echi torbidi di
Un tram che si chiama desiderio, i problemi lavorativi tra operai e padrone non dissimili da quelli di
Fronte del porto , la perfida insinuazione di Wallach nei confronti della Baker per mandare a scatafascio la coppia , piano vendicativo che tornerà, in maniera ben più crudele, nel capolavoro di Kazan
I visitatori.
Una casa coloniale in rovina che si dice sia stregata, senza mobilio, con al suo esterno carcasse di auto, immondizia e ciotolame appeso agli alberi, che verrà presa a modello dallo zio Toby per
Non aprite quella porta, una lavatrice che butta acqua e allaga la cucina, la Baker con sandaletti con il tacco e ballerine nere, che si ciuccia il pollice e lecca il gelato, gli scherzi alla William Castle che Wallach fà alla Baker nella grande casa, facendole credere che sia abitata dai fantasmi (con una sedia messa sul tavolo che pare anticipare
Poltergeist), il bellissimo confronto tra Wallach e la Baker nella pericolante soffitta, con il foglio da firmare per incastrare Malden (metafora kazaniana sulla delazione a cui fu costretto nel nero periodo della "caccia alle streghe"), il già menzionato confronto a tre a tavola che è un gran pezzo di cinema recitativo unico, dove salta fuori tutta la grandezza di un regista come Kazan.
Pochi nei in un film che ha 60'anni sul groppone, se non un finale dove la vera furia non esplode mai (anche se l'amarezza della Baker, abbandonata da un amore e una passione appena sbocciata e già finita e ben poco conciliante), dove tutta la prima parte con Malden e la Baker è da antologia.
Barlumi di ottimo cinema, che sfocia in un kammerspiel teatraleggiante non scevro di cattiveria e ferocia che si insinua sottocute.
La Baker civetta in maniera nemmeno così irresistibile (e nemmeno troppo ochetta e sfuggente oggetto del desiderio), Wallach istrionico e sardonico seduttore e immenso Karl Malden, di una rozzezza e di una cafonaggine (straordinari i suoi monologhi e le sue arrabbiature) da restare negli annali.
Irriconoscibile un giovanissimo Rip Torn nel ruolo del dentista che flirta con la Baker.
Da incorniciare l'immagine della Baker davanti al calendario a specchio che reca la scritta
Nutrena.