L'amante - Film (1990)

Routinario erotico che propina allo spettatore il solito campionario di scenette che in previsione magari di un passaggio televisivo non possono sfondare un certo limite: etero, lesbo e un impacciatissimo sesso a tre. Valore erotico: zero. Colpa degli attori, che esclusa la sensuale Malù sono sempre ingessatissimi nelle scene più spinte. Peggio ancora la trama, che sembra rispettare quello che la fotografia promette: una telenovela un pochetto spinta. Lei tradisce lui ma l'amante se la spassa. Risibilissima la figura del vecchio cornutone.

Tardo erotico ad altissimo contenuto trash che recupera (in un ruolo tutto da ridere) il mitico (anche se solo per un film) Kieran Canter. Il resto è pura sciatteria, con la sua colonna sonora da drammone sparata in loop per minuti e minuti, mentre la risibile voce narrante della protagonista collega malamente le varie sequenze. Si salva la fotografia, la protagonista confrontata col resto del cast (tra cui uno Steffen piuttosto incredibile) ci fa un figurone. Erotismo meno spinto del previsto, ma occhio alle versioni cut. Pessimo.

Dal romanzo "L'amante di Lady Chatterley" di David Herbert Lawrence si capisce sin da subito che si trae solamente qualche spunto pruriginoso, perché il film di Pasquale Fanetti ha il solo scopo di mostrare lunghi e tediosi dialoghi tra una scena erotica e l'altra. C'è da dire che la musa Malù e le "burrosità" di Deborah Calì riescono in parte a distogliere l'attenzione dalla noia che impregna l'opera. Suggestiva la location: una villa tra le colline e i cipressi di Toscana.

Un invecchiato Steffen, al suo ultimo ruolo, è protagonista di questo softcore insieme al redivivo Canter e alle classiche Malù e Calì; per gli standard del regista il film è più castigato del solito (quasi sempre ridicolissimi amplessi "con pantalone" e interminabili striptease) e anche a livello di confezione pare si ricercasse una patinatura solitamente assente negli epigoni dello stesso Fanetti. Ne risulta un film girato discretamente ma forse anche più noioso del solito, perdendo infatti il plusvalore trash, presente solo a tratti.