Imperiis cum figuris - Spettacolo teatrale (2010)

Imperiis cum figuris
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Anno: 2010
Genere: teatro (colore)
Note: Scritto da Gianni Lamanna e Adamo Miniero per: "Compagnia dello sguardo". Visto il 19/03/10 al Teatro Argomm di Milano.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/03/10 DAL BENEMERITO MARKUS
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Markus 20/03/10 11:09 - 3690 commenti

I gusti di Markus

Un viaggio surreale e spontaneamente intenso sul mondo della pubblicità e la televisione come mezzo di azzeramento del nostro intelletto. La guerra vista come un qualcosa di astratto, un gioco di cui l’uomo reso stolto non percepisce la drammaticità; solo una bambina innocente ce lo ricorderà. Si può essere d'accordo o meno, tuttavia i significati sono profondi. La messa in scena m’è parsa adeguatamente realizzata e consta in innumerevoli flash misti a filmati ad hoc, talvolta divertenti, altri più riflessivi. Le tematiche sono quelle del 1984 di Orwell.

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  • Curiosità Markus • 21/04/10 19:55
    Scrivano - 4775 interventi
    L'autore dello spettacolo teatrale Adamo Miniero dice:

    Questo spettacolo nasce da una riflessione sui meccanismi del potere alla base della società occidentale contemporanea, da uno sguardo sul tipo di uomo da essa prodotto, che risulta essere creatore e vittima, ad un tempo, di un mondo permeato, a tutti i livelli, dalla volontà di sopraffare l'altro. Tale modello comportamentale compare più volte nel corso della rappresentazione, caratterizzando anche i due personaggi in carcere, Gabriele e Riccardo, ispirati rispettivamente alle figure di Raskòlnikov, protagonista di "Delitto e castigo" di Dostoevskij, e di Riccardo III di Shakespeare. Il dialogo di quest'ultimi scorre come filo conduttore tra le diverse scene, che si susseguono come spaccati di vita quotidiana, ed avviene durante una partita a scacchi che rievoca il suggestivo "Settimo sigillo" di Bergman.

    Importante riferimento nella realizzazione di questo progetto è stato anche Popper in particolare per quanto concerne il concetto di limite, il non rispetto del quale porta inevitabilmente alla prevaricazione, quindi alla violazione dei diritti civili. L'attuale società di mercato è gestita appunto da un sistema di potere, senza regole, che non esita ad utilizzare qualsiasi mezzo, anche la violenza, unicamente al fine di perpetrare se stesso. In questa logica anche gli esseri umani sono asserviti agli interessi dei potenti, sono ridotti ad involucri senza coscienza, sono condizionati nei loro pensieri, nei loro gusti, nelle loro emozioni, nel loro modo di relazionarsi con se stessi e con gli altri. Ne rimane vittima il pensiero critico, ma anche la capacità di indignarsi che cede il posto all'abitudine (Palahniuk).

    Nell'età della propaganda e dell'immagine tutti i mass-media e soprattutto la televisione risultano particolarmente efficaci nella manipolazione dell'individuo attraverso diverse tecniche di persuasione, tra cui il costante e massiccio bombardamento di messaggi ingannevoli.

    All'umanità così strumentalizzata e uniformata, che si illude di essere rincorrendo l'avere, che si scopre derubata del diritto all'autodeterminazione, spogliata della propria interiorità non rimane altro che prendere atto del proprio fallimento.

    Quest'ultimo non preclude però la nascita di una coscienza in grado di inventare nuovi orizzonti, di dar voce alle diverse dimensioni dell'essere, cioè capace di riappropriarsi di quei valori che la rendono pienamente umana.