Il silenzio del testimone - Film (1994)

Il silenzio del testimone
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Michael (Pierce) è un dolcissimo bimbo autistico che i genitori (separati) decidono di condurre in una speciale scuola per capire se e quanto possa migliorare l'apprendimento nelle mani degli esperti in materia. E' soprattutto il padre (Flanagan) a spingere in questa direzione, mentre la madre (Gilbert) resta titubante. Terry (Duke) tuttavia, l'insegnante alla quale il piccolo è assegnato, sembra sapere il fatto suo e segue un percorso preciso suddiviso in diverse tappe durante il quale è previsto che la madre stia lontana dal figlio per sei mesi. Difficile da sopportare per la donna, ma effettivamente si capisce presto quanto il suo arrivo coincida con delle piccole...Leggi tutto crisi, per Michael. Non è comunque immediato stabilire quanto siano ampi i progressi: a volte sembra si torni indietro, ci si blocchi, ma va detto che il processo di apprendimento viene seguito dal regista senza l'urgenza di accelerare i tempi. La grande differenza, lo stacco netto, si ha quando subentra la scrittura facilitata: attraverso una tastiera collegata allo schermo di un portatile Michael viene spinto a rispondere alle domande che gli si pongono. Terry gli sorregge il braccio e la mano ma è lui a calarla sui tasti per comporre le parole. E qui va detto che prevedibilmente c'è uno scarto tra quello che si legge e quello che si dice nella versione italiana creando non pochi imbarazzi: tradurre a voce i piccoli errori ortografici in una lingua diversa diventa arduo, pur se nel complesso il lavoro operato dal doppiaggio può dirsi buono. Tutto comunque sembra scorrere senza grandi sorprese fino a quando Michael non scrive su schermo qualcosa di inquietante, un'aperta accusa di violenza carnale nei confronti di una delle persone che lo segue più da vicino, Jeff (Spears). E' la svolta che cambia il film, indirizzandolo inaspettatamente in direzione di una fase giudiziaria che occuperà l'intera seconda parte portando nell'aula del tribunale i protagonsiti. Poggiando su una buona sceneggiatura e interpretazioni tutte corrette a cominciare da quella del piccolo Michael, che Bradley Pierce sa rendere straordinariamente credibile come autistico, il film colpisce nei punti giusti e sa commuovere il suo pubblico. Nel ruolo della madre è brava la ex Laura Ingles della CASA NELLA PRATERIA Melissa Gilbert, alle prese con un personaggio meno stereotipato del consueto in cui convivono l'amore per il figlio e le difficoltà nello stabilire se sia stata una scelta buona o meno l'averlo affidato a una scuola speciale, con il momento della lontananza che diventa necessità di trovare un lavoro per distrarsi. E' però Michael il costante centro dell'attenzione, semmai poi la sua insegnante e infine l'avvocatessa (Banes), che difenderà il piccolo al processo preparandoci a un finale che ci terrà per un po' col fiato sospeso. Senza dire niente di nuovo, un film che svolge a dovere il proprio compito e non mancherà di farsi apprezzare da chi sa naturalmente già cosa aspettarsi. Considerato che si tratta di un prodotto girato per la televisione, non si può che apprezzarne il garbo e l'insolita cura dei dialoghi, con più di un momento toccante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/09/20 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/03/21
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Siska80 17/09/20 20:44 - 3714 commenti

I gusti di Siska80

Bel film didattico sull'autismo e gli abusi nei confronti di minori interpretato da un buon cast nel quale spicca (oltre al piccolo protagonista) Patty Duke nei panni dell'insegnante caparbia (proprio lei che da bambina ha vestito i panni dell'allieva sordomuta e cieca in Anna dei miracoli). I temi trattati (purtroppo sempre attuali) vengono affrontati in maniera edulcorata ma incisiva, mettendo in rilievo l'assoluta importanza della denuncia.
MEMORABILE: Karen guarda sconsolata l'orsacchiotto del figlio, di cui sente la mancanza.

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