Il pugno del condor - Film (2023)

In un filone ormai logoro come quello delle arti marziali questo titolo cileno, stante anche la sua nazionalità così diversa, è originale e rinverdisce un approccio discepolare e ascensionale ad un altro livello e stato di coscienza, consapevolezza, nel percorso del protagonista e grande atleta Zaror. Si attraversano i diversi stadi di combattenti affrontati, tutti strambissimi ma molto interessanti e, sarà scontato dirlo (forse perché cileno), potrebbe essere il "puro" film marzialista che Jodorowsky avrebbe potuto dirigere e non ha mai diretto. Unico.

Gongfupian in perfetto stile... cileno, con spruzzate di wuxiapian, colpi mortali e segreti di origine animaleschi, tecniche e allenamenti surreali, mistici e contrari alla fisica, tutto ciò citando Mad Max, Renegade, Kill Bill e tutta la cinematografia di arti mariziali conosciuta e sconosciuta in Asia e dintorni, sia con le classiche zoomate old school che con le ricercate coreografie durante le splendide mazzate che si danno allegramente. Il tutto dando una lezione a Van Damme su come si fanno due gemelli senza scadere nel ridicolo... Gran film!