Due sorelle trasformano un'antica casa coloniale in Louisiana in un "bed & breakfast". Un giorno giunge un nuovo cliente, di passaggio per lavoro. Una delle due sorelle, Lucy, si innamora di lui e nel frattempo iniziano a succedere strane cose. Che mistero nasconde Lucy? Con una sceneggiatura scritta da Joel Coen, il debutto di Condon alla regia è un thriller gotico, nobilitato dalle splendide e selvagge atmosfere delle paludi del Sud, che però non riesce a coinvolgere e finisce presto per diventare confuso, perso dietro velleità autoriali.
La convincente Jennifer Jason Leigh ricopre molto bene il ruolo della protagonista afflitta da sogni in bilico tra erotismo e acqua. In una umidiccia e inquietante palude della Louisiana spariscono corpi di ignare vittime; nella mente della protagonista a causa di spettri. Condon gira con discreta misura e buon ritmo un melodramma-noir altamente suggestivo, valorizzato dalla presenza di acqua (cadente e non), e qualche alligatore. La trama, causa intreccio di svariati personaggi tratteggiati psicologicamente con cura, a volte perde qualche colpo, ma sul piano visivo il film è da ricordare.
Immerso in un'atmosfera umida e paludosa, con barlumi gotici southern comfort, tra David Lynch e Tennessee Williams, impregnato di morbosità e mistero, dalla bellezza acerba della Leigh al fascino ombroso di Stoltz. Condon conduce giochi di seduzione, delitti occultati, incubi e allucinazioni in una trama intricata e densa di colpi di scena (la risoluzione finale) che si snoda tra ricordi dolorosi, paludi che nascondono segreti e sorelle troppo ingrombranti. Thriller di grande fascino e suggestione, impreziosito dalla fotografia seducente di Stephen M. Katz.
MEMORABILE: Gli incubi di Lucy; Lo spioncino della soffitta; Lo specchio sfondato stile Wes Craven; La Leigh che imbraccia il fucile; L'occultamento del cadavere.
Un inconfessabile segreto unisce due sorelle (caparbia e possessiva la maggiore, problematica e dolce la minore) che hanno trasformato la loro residenza in un motel. Thriller che difetta di quell'imprevedibilità che gli avrebbe fatto spiccare il volo, ma diretto e confezionato in modo pregevole, efficace negli inserti onirici, con splendide ambientazioni sia in esterni (le paludi della Louisiana) che in interni (la villa/albergo suggestivamente gotica). L'eterea bellezza della Leigh buca lo schermo, ma Stoltz e la Ivey sono altrettanto bravi.
Thriller dal sapore tutto particolare in quanto nei primi minuti sembra di assistere a qualcosa di diverso. Successivamente il quadro inizia a farsi chiaro, anche se non ingrana mai veramente pur disponendo di un intreccio abbastanza convincente. Dimostra gli anni che ha sulle spalle e manca di incisività in alcune figure chiave, assassino in primis. Anche l’ambiente naturale non viene sfruttato a dovere, non riuscendo a esaltare quell’ombra sinistra di cui le paludi sono dotate. Quei pochi sprazzi che funzionano non salvano il film dall’oblio a cui è destinato.
La classe (non) è acqua sia essa sognante, di palude o d'alluvione: Condon usa con gli spettri e gli assassini con garbo e tatto, rivela un talento gotico nei corridoi e nelle mura, sa come scuotere lo spettatore (vedasi la fine del povero Beaux...) quando la suggestione delle immagini non ce la fa da sola a tenerci a galla. Se qualcosa va perduto non è nell’imcompiutezza della storia quanto in taluni personaggi d’estranea bizzarria (e il marchio, a occhio, potrebbe essere quello del giovane Coen in sceneggiatura). Fotografia di livello davvero alto. C’è pregevole eleganza.
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