Greta la donna bestia - Film (1977)

Greta la donna bestia
Locandina Greta la donna bestia - Film (1977)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Haus Ohne Manner
Anno: 1977
Genere: erotico (colore)

Cast completo di Greta la donna bestia

Note: Aka "Ilsa the wicked warden", "Greta, la donna bestia".

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La nostra recensione di Greta la donna bestia

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Normalmente questo W.I.P. (Woman In Prison) firmato Jess Franco viene associato alla trilogia di Ilsa per via della protagonista Dyanne Thorne, l'iper popputa attrice che diede il volto (e il corpo) all'aguzzina nazista. Qui però (nonostante il titolo internazionale sia ILSA, THE WICKED WARDEN) la Seconda Guerra Mondiale non c'entra nulla: Greta è la direttrice di una clinica in cui vengono rinchiuse donne affette da malattie di natura sessuale (anche se poi vedremo che quella è solo una copertura). Una clinica gestita "alla Ilsa", naturalmente, e cioè con pugno di ferro e chiara tendenza al sadismo. Lo scoprirà anche Abelina, una giovane che...Leggi tutto si fa rinchiudere lì con la complicità di un medico che vive nei pressi della clinica (lo stesso Jess Franco) per scoprire che fine ha fatto la sorella: è un viaggio nella perversione e nel sopruso, durante il quale la poveretta sarà costretta a sottostare al volere della "detenuta" più influente (Lina Romay, nudissima come sempre) e a subire vari tipi d'umiliazione. Franco non indulge nello splatter e nelle torture (se si esclude l'orgiastico finale cannibale) preferendo inserirsi nel filone W.I.P. con generose esposizioni epidermiche e risse femminili sotto le docce. Dyanne Thorne, una volta di più innamorata di se stessa e pronta a concedere sguardi ammalianti e pose seducenti, frusta e infligge elettroshock senza mai stancarsi, aiutata da un sedicente medico che le fa da braccio destro. Regia lentissima e statica "alla Franco", sceneggiatura priva di fantasia. Con un unico guizzo: lo stupro collettivo organizzato portando in clinica cinque dementi iper-arrapati.

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Tutti i commenti e le recensioni di Greta la donna bestia

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Undying 10/10/07 17:35 - 3807 commenti

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Sconclusionato capitolo apocrifo su "Ilsa" rinominata, per questioni di copyright, Greta. La storia ruota attorno ad un istituto di correzione per donne psicolabili (omosessuali, adultere, drogate, ecc.) in realtà prigioniere politiche, sottoposte alle atroci torture della formosa aguzzina, il cui sadismo è coperto dalla connivenza di un medico e delle altre Kapò dello pseudo-lager. La bella Abbie (Tania Busselier) si intromette come "spia" all'interno dell'istituto grazie alla complicità del Dr. Arcos (lo stesso Franco). Maldestro.
MEMORABILE: Il pasto cannibalico, inframezzato con immagini di tigri e leoni che sbranano prede.

Ciavazzaro 13/02/08 16:23 - 4764 commenti

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Ottimo capitolo apocrifo della saga di Ilsa, filmato niente meno che dal sommo Jess Franco. La Thorne (in questo caso con parrucca di color marrone ma tette sempre in vista, memorabile la prima sequenza nella vasca) è come al solito un'ottima torturatrice. In più c'è anche Lina Romay. Molto ben realizzato e sadico, finale tutto da gustare.
MEMORABILE: Il monologo di Greta davanti allo specchio, il "banchetto" finale.

Homesick 8/05/09 17:43 - 5737 commenti

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Wip sulla scorta di Ilsa, sempre interpretato dalla Thorne. Sullo sfondo di un paese sudamericano sottoposto a dittatura, Franco mette in mostra un campionario di disgustose aberrazioni che culminano in un’orgia cannibale davanti ad obiettivo snuff. Nonostante l’ampia disponibilità di corpi nudi femminili – immancabile la Romay, all’occasione con perfido visetto e capelli alla garçonne – l’erotismo è inghiottito dal sudiciume. Insalvabile.

Luchi78 20/07/11 12:07 - 1521 commenti

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Noioso e lento capitolo aggiunto alla serie di Ilsa, che nei precedenti episodi denotava un altro ritmo e un'altra inventiva. Franco si concede un finale cannibal-orgiastico-snuff che fa sempre tanto fico (soprattutto in quegli anni) e niente più. La Romay è cento volte meglio della Thorne, anzi, il mezzo pallino in più è tutto merito suo.

Herrkinski 17/05/12 01:38 - 8594 commenti

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Spin-off del ciclo di Ilsa, rinominata Greta, ma pur sempre interpretata dalla pettoruta Dyanne Thorne, personaggio sicuramente folkloristico. Il film, più che dalle parti dell'eros-swastika è orientato al puro WIP-movie, con tutti gli annessi e connessi del caso: qualche tortura, soprusi e umiliazioni varie, prigioniere perennemente nude e via delirando. Franco dirige con la consueta lentezza e si ritaglia una parte di rilievo come attore; non indulge tanto nella violenza grafica né nel sesso, rendendo il prodotto un po' innocuo e noioso.
MEMORABILE: La Romay che si fa pulire il sedere; Il montaggio alternato zoo/banchetto antropofago.

Rufus68 19/04/17 22:13 - 3932 commenti

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L'unico motivo per cui la quasi totalità dei film di Franco meritano ancora un'occhiata è costituito dalle sue due sacerdotesse: Soledad Miranda e Lina Romay. Quest'ultima è davvero ammirevole (e bona) mentre, con tetragona convinzione, sopporta ogni bassezza e scipitaggine prevista dalla sceneggiatura. Finale delirante, ma perfettamente congruo al pastrocchio nel suo insieme. Un apologo sulla dittatura? Ma mi faccia il piacere!

Anthonyvm 9/05/23 15:33 - 6335 commenti

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Questa volta Ilsa cambia non solo il tiranno da servire, ma addirittura il nome (Greta o Wanda, a seconda delle edizioni); poco conta, ovviamente, giacché la statuaria Dyanne Thorne resta la solita sexy sadicona tutta frusta e seduzione. Peccato solo che Franco (che si ritaglia il ruolo del medico ribelle) minimizzi i toni grandguignoleschi e fumettistici dei precedenti capitoli, focalizzandosi su un erotismo da W.I.P. violento e insistito, ma essenzialmente noioso. Questo almeno fino alla chiusa, pessimista e delirante, con un ralenti antropofagico degno della miglior exploitation.
MEMORABILE: L'agopuntura con doloroso amplesso; Le cicatrici delle prigioniere; Il mercato di snuff sottobanco; I dettagli cannibalici mixati con pasti di fiere.

Myvincent 22/10/24 08:01 - 3927 commenti

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Guardonismo, sadismo, lesbismo, snuff movie e ancora altro, il tutto abbondantemente trattato con elettroshock e torture varie in una clinica per curare le perversioni sessuali. Franco, il giorno dopo la fine del franchismo, prova alla sua maniera a denunciare le atrocità educative di allora contro le “irregolarità” comportamentali, sempre con il beneplacito del governo militare (ancora!). Gli intenti potevano essere questi, ma il tutto si traduce in un’opera piena di seni e sederi, per di più con ritmi lenti e interminabilmente noiosi.

Cerveza 9/01/25 10:40 - 627 commenti

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Divertissement di Jesús Franco che, fingendo una denuncia politica (a Caudillo ormai morto), mette in scena una clinica lager dove il regolamento vieta di portare le mutande. Negli uffici comanda l'artificiosa bambolona Dyanne Thorne, mentre in camerata fa da kapò Lina Romay, la compagna del regista (qui anche attore inespressivo). Docce di gruppo a gogò, turpiloqui a profusione e sadismi esilaranti (impagabili le espressioni della Thorne). Non sciocca, non erotizza, rimane nei confini dell'estemporaneo passatempo sboccato. Un inconcludente fumettone trash a suon di nacchere.
MEMORABILE: La donna bidet.

Gold cult 18/01/25 11:17 - 270 commenti

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Women in prison di Franco dalla confezione curata. Ben fotografato e recitato, ha una trama lineare sensata, che regge almeno fino al finale cannibal, delirante ma breve e accettabile. Una clinica per ninfomani è in realtà un lager per prigioniere politiche, gestito dalla Thorne con consueta crudeltà (visivamente non esagerata) la quale sottopone le recluse a soprusi vari, coadiuvata dalla spia Romay, incarcerata anch'ella ma cocca della direttrice. Si sprecano i nudi integrali, non manca nulla. Godibile.
MEMORABILE: Il seno della Thorne; La serena Romay coi capelli corti; Il puntaspilli; Il realistico stato fisico di alcune prigioniere; Lo stupro di gruppo.

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  • Curiosità Undying • 14/02/08 22:01
    Comunicazione esterna - 7569 interventi
    W.I.P. (Women in Prison) e Nazi-Erotico: cambia il contesto, non il contenuto

    Partendo dal presupposto che non tutti sono accaniti a tal punto da conoscere il gergo cinematografico, vuoi per questioni di tempo (che allontana dalla visione dei film), vuoi per scarso interesse verso i media (TV, DVD, ecc.) Greta la Donna Bestia offre l'occasione per spiegare che il termine W.I.P. (acronimo di Women in Prison) sta a designare una tipologia di pellicole ascrivibili al filone "carcerario" della sexploitation, diffuso verso la metà degli anni '70, ma che si protrae sino oltre agli anni '80.

    Questo esempio è frutto di una co-produzione USA-Svizzera-Germania, ma in patria abbiamo diversi titoli che possono essere paragonati - per contenuto, ovvero donne in prigione e relative torture (solitamente da parte di altre femmine) - alla serie di Ilsa.

    Non è un caso che titoli tipo Perverse oltre le Sbarre (1984) o Detenute Violente (1985: ultimi esemplari W.I.P., prima della definitiva "immersione" per il cinema di produzione italiana) siano sceneggiati da Sergio Garrone (fratello del celebre e simpatico caratterista Riccardo Garrone), autore che già aveva percorso il medesimo tema (ma con ambientazione lievemente diversa) nei deliranti (sin dai titoli) nazi tipo Lager SSadis Kastrat Kommandantur(1976) o SS Lager 5: L'inferno delle Donne (1977).

    Per l'ennesima volta è dimostrato che il cinema italiano, negli anni '70, era in grado (nel bene o nel male) di riciclarsi e rinnovarsi, passando da un genere (l'Eros-Svastika) ad un altro (il W.I.P.) senza "colpo ferire".

    En passant: se si parla di W.I.P., non è possibile non menzionare Violenza in un Carcere Femminile (1982), sorta di quintessenza (espressa anche nel titolo) diretta da Bruno Mattei (altro esperto del filone nazi, in realtà "genere" anticipatore del W.I.P.).
  • Homevideo Zender • 26/03/08 07:15
    Capo scrivano - 48565 interventi
    E' uscito il 21 marzo 2008 per la Ermitage il raro (con l'italiano) film di Franco, con un bel comparto di extra.
    Audio: Ita.mono
    Video: 1.33:1
    Extra: Biografia, filmografia e curiosità su Jess Franco - Schizzi di Franco - Zio Jess - Gli pseudonimi: mille e un regista - Sinossi, note e curiosità sul film – La critica - Biografia e filmografia di Lina Romay
  • Homevideo M.shannon • 22/04/14 18:42
    Disoccupato - 307 interventi
    E' uscito qualche tempo fa un bel Blu Ray edito da Ascot Elite H.E. comprendente la Director's Cut e la traccia audio italiana.

    (fotogramma minuto 17:54)




    Blu Ray Ascot Elite



    Dvd VIP

    Ultima modifica: 23/04/14 08:25 da Zender