Frequencies - Film (2013)

In una realtà alternativa, le persone sono catalogate in base alla loro frequenze e, se si trovano ai poli opposti della gamma come Zak e Marie, non possono entrare in contatto fra di loro senza provocare disastri. Ma ci sono parole in grado di modifiare le frequenze... Fantascienza concettuale di quella tosta, che richiede un certo sforzo mentale per non perdere il filo non tanto per la ricostruzione a punti di vista sovrapposti quanto per i concetti illustrati in merito ai comportamenti umani, fra determinismo, libero arbitrio, caso e fatalità. Ostico come un cruciverba senza schema.

Quasi come un episodio di Black mirror, quest'opera di Fisher scava nei meandri della realtà fantascientifica futuristica mescolando l'angoscia delle nuove tecnologie che limitano l'anima degli esseri umani con il desiderio di amore intrinseco in ciascuno di noi. A livello di regia e di attori risulta piuttosto mediocre, ma apprezzabile è l'impegno e la voglia di voler provare a fare qualcosa che non viene spiegata volutamente in maniera approfondita. Qualche scelta nella trama lascia a desiderare, ma con poco a disposizione va bene così.

Un soggetto dalle grandi potenzialità, che attraverso la distopia si propone di evidenziare i meccanismi del classismo. Non tutto funziona alla perfezione ma nel complesso si tratta di un prodotto piacevole, grazie anche ad alcuni apprezzabili particolari come la fotografia differenziata (calda per la narrazione di lui, fredda per quella di lei, incapace di provare emozioni). Nonostante la cornice fantascientifica si tratta chiaramente di un film romantico, ma certamente meno banale della media di genere. Particolarmente convincente la Wyld.