Five bloody graves - Film (1969)

Western in salsa spaghetti firmato dal prolifico Adamson nel 69 per il circuito drive-in, un po' Mucchio selvaggio un po' Le colline hanno gli occhi con tentativi di elementi sovrannaturali (a dirigere le gesta dei vari anti-eroi e cattivi c'è addirittura la Morte in persona, che commenta fuoricampo, come un narratore). Per il resto, nonostante le premesse, il film è molto meno violento di quanto in realtà voglia apparire, anche nella sua versione integrale. Menzione d'onore per Carradine nel ruolo di un reverendo un po' vouyeristico dal grilletto facile.

Originariamente girato nel 1966, si allinea ai western del periodo; da quelli italiani prende il gusto per la violenza (comunque non eccessiva) mentre dai classici americani eredita gli indiani e le location naturali del Grand Canyon, fotografate con una certa spettacolarità. Stiamo pur sempre parlando di un lavoro low-budget e diretto da un mago dei grindhouse come Adamson, quindi su trama e dialoghi non si può pretendere più di tanto; senza curarsi troppo dei dettagli è un western passabile, a tratti un po' noioso e datato ma nel complesso decoroso, anche se piuttosto anonimo.