De André De André - Storia di un impiegato - Documentario (2021)

Cristiano De Andrè riprende uno dei dischi più importanti del repertorio di suo padre Fabrizio e lo trasforma nell'ossatura di uno spettacolo che porta in giro per l'Italia. Il film è il resoconto di quello spettacolo, diretto dalla regista teatrale. Cristiano è molto bravo e tormentato, ma Fabrizio era veramente un'altra cosa, e il confronto purtroppo è decisamente impari.

Il tormentato Cristiano, primo figlio del grande Faber, narra la sua storia in questo viaggio musicale e non solo, in cui si assiste a toccanti immagini familiari, concerti di repertorio e alla sua nuova interpretazione delle canzoni del padre. Un risultato indubbiamente gradevole, nonostante le evidenti fisime di Cristiano il quale evidenzia, talvolta, il suo lato "maledetto".

Un po' concerto, un po' confessione, essenzialmente su cosa voglia dire essere figlio di un'icona musicale come Fabrizio De Andrè. Cristiano è un musicista di talento, e si vede nella parte dedicata al concerto, in cui esegue delle valide riproposizione di classici del padre, con strumentazioni e arrangiamenti di tutto rispetto, ma portare il cognome che porta non è facile. Ha l'onestà di mettersi a nudo con sincerità e il documentario è gradevole e meritevole di visione, purché si eviti il continuo confronto tra padre e figlio.