Cuckoo - Film (2024)

Gretchen si trasferisce nelle Alpi tedesche con il padre e accetta un lavoro come addetta alla reception di un resort; strani fenomeni iniziano a tormentarla. Come nel precedente Luz, le influenze di Lynch si sentono e in generale l'estetica e alcune intuizioni (anche estetiche) riportano al cinema del ventennio '80/'90, tuttavia l'inizio da film soprannaturale/mystery cozza con la seconda parte sci-fi, pur azzardando un twist non proprio prevedibile. Il film però non trasmette inquietudine, la narrazione è a tratti farraginosa e la bravura della protagonista non è sufficiente.

Un film che si odia o si detesta. Gretchen è una falsa diciasettenne traumatizzata da un tragico lutto che, in vacanza con la nuova famiglia del padre in Baviera, si imbatte pure in una donna che urla. Urla perché è il frutto di un increscioso incrocio ornitogenetico senza senso alcuno. Altri personaggi di contorno hanno lo spessore di carta velina, tensione pari a zero, empatia per la protagonista impossibile. Insomma, un guscio vuoto.

Uccelli che lasciano di princisbecco. Il maccosa di questo mondo. Un horror transalpino (body, animal, thriller, comingofage) non si vedeva dai tempi phenomenici e come allora flusso visivo e narrativo giocano due diverse partite a carte. Lo script incede di farneticazione in farneticazione, arando enigmi quasi tutti destinati a far fiorire (mezze) risposte che generano altri indovinelli (una manna per i reddit-addicted), garantendo una traversa folle originalità ma dando anche il via all'incontro di wrestling tra affabulazione e impermeabilità. Sarà colpa della troppa altitudine?