Colpo sensazionale - Film (1961)

Un agente dei servizi segreti si infiltra nell'ambiente della malavita londinese per farsi reclutare in una banda responsabile di una serie di rapine. Il piano funziona ma l'infiltrato comincia a nutrire sentimenti di amicizia verso i criminali... Bel soggetto che sembra anticipare quello di Donnie Brasco, ma sviluppo non all'altezza del plot: qui la consueta asciuttezza del cinema inglese del periodo si rivela in un limite, traducendosi in un epilogo frettoloso, mentre il modesto Sylvester fatica a rendere convincenti i dubbi e i sensi di colpa del protagonista.

Infiltratosi in una banda di criminali, un agente segreto si immedesima un po' troppo nella parte. Se oggi storia e sviluppi possono apparire prevedibili a chi conosca questo tipo di pellicole, all'epoca non era probabilmente così. E non doveva essere poi tanto banale vedere un personaggio positivo, invischiato in una storia del genere; non meraviglia quindi il tipo di finale che viene scelto. La storia è piacevole e sa coinvolgere grazie anche alla sua asciuttezza, che però stavolta si rivela eccessiva con un finale troppo sbrigativo: un po' di minuti in più non avrebbero guastato.

Un agente segreto inglese viene fatto infiltrare in una banda criminale per mettere alle corde il capo della medesima, col disegno di svaligiare una gioielleria quasi inespugnabile; ma durante la preparazione e l'esecuzione, nascerà in lui un sentimento di ammirazione e di fiducia nei compagni di "avventura". Un buon poliziesco attento ai passaggi psicologici (tranne che nell'affrettato finale) - non certo comuni in questo genere - che rendono più interessante una vicenda in sé abbastanza standard. Discreta anche la parte della rapina, realizzata con la giusta dose di tensione.

Piccolo film godibile che rintraccia la sua forza d'essere nel classico tema dell'indistinguibilità fra l'ordine istituzionale della giustizia e quello di una comunità di criminali, non meno ferreo e logico. Le due etiche si scontrano e chi è nel mezzo (un adeguato Sylvester) sente cedere la sua naturale appartenenza alla legge a causa della forza che emana il senso di fratellanza interno alla banda. Owen delinea con mano un po' rozza questa linea d'ombra (il pentimento finale, quasi da Giuda) e la tensione affiora solo a momenti, ma l'operazione è condotta con onesto mestiere.