Chicago Joe - Film (1990)

Chicago Joe

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/02/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 18/02/14 00:39 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Nel primo tempo fatica a decollare, ma poi la noia lascia il posto a febbrili rabbie giovani, a scimiottamenti ferini di Bonnie e Clyde dalle misere e squallide esistenze tra menzogne e sogni a occhi aperti (che si trasformano in incubi). Qua e là zampate incisive del regista di Candyman (gli onirismi lynchiani dell'incubo di Sutherland, repentine schegge di violenza), tra impeccabili ricostruzioni d'epoca, atmosfere noir, spizzichi surreali e dosi di ferocia. Geniale il finale quasi metacinematografico agli occhi (e alla mente) deviati della Lloyd. Spietato e trasognato.
MEMORABILE: Le pantomime della coppia per uccidere Violet e rubarle la pelliccia; Il ballo scatenato della Lloyd; Gli incubi di Sutherland (con omaggio a Deliverance.

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  • Discussione Buiomega71 • 18/02/14 10:40
    Consigliere - 25998 interventi
    1944. Lei, Georgina (Emily Lloyd di grande intensità e subdola ferinità) è una squallida ragazzetta diciottenne che vive in una topaia, attratta dal rischio e dal crimine, con una vita ai margini e si immagina (ad occhi aperti) una star del cinema, tra flash di fotografi e fan in adorazione.

    Lui, Ricky Allen (un grandissimo Kiefer Sutherland), è un poveraccio soldato semplice, disertore, che millanta amicizie con Al Capone e dice di essere un gangster spietato e rispettato.

    Ovvio che quando si incontrano scoppia la scintilla, diventando una copia squallida e miserissima alla Bonnie & Clyde, commettendo crimini di cui si pentiranno amaramente - più lui che lei (dai furti di pelliccie, sino all'omicidio più gratuito e insensato).

    Sullo sfondo una Londra plumbea e umida, oscura e quasi "favolistica" allo stesso tempo, sotto le bombe tedesche.

    Rose conferma il suo talento in questa storia proletaria di Rabbie Giovani e miti irraggiungibili, dove, qua e là si sente il suo spiccato marchio horror (e che sia l'autore di Candyman non e un caso), tra incubi lynchiani (l'autobus colpito da una bomba, il sogno con rimorsi di Sutherland, tra donne abbagliate da luci bianche e pure l'intensa figura di Patsy Kensit, bambini baviani con la palla, e flash che omaggiano Deliverance- la donna nel lago che risorge), e chiude con un geniale e bellissimo finale metacinematografico da brividi.

    La prima parte pare essere noiosa e scontata, poi impenna in ferocia e follia, tra amplessi tra le bombe, il crescere omicida della coppia maleassortita, le pantomime notturne dei due per uccidere Violet e rubarle la pelliccia - segue flash splatteroso e imprevisto- la Lloyd che si scatena-come tarantolata-alla sala da ballo, l'arresto brutale di Sutherland, il colonnello che le piscia sulle scarpe stile Bluto Blutarsky, la Lloyd che vede al cinema La Fiamma del Peccato, e immagina, al posto di Fred Mac Murray, Sutherland che spara alla Stanwyck, il drammatico confronto finale alla stazione di polizia, che riporta tutto alla cruda e ignobile realtà (con piccola sorpresina che lascia basiti)

    Atmosfere tra il noir e il grottesco, supportate da un ottima ricostruzione storica e dalla intensa fotografia di Mike Southon, da uno squallore di fondo di vite allo sbando fatte di menzogna, degrado e fragilità psichiche

    Il divismo (sogno irraggiungibile per sfuggire ad una realtà che non offre nulla), la seduzione del male, farsi credere ciò che non si e uno agli occhi dell'altro, mentre le bombe fischiano sulle teste e gli allarmi dei bombardamenti risuonano agghiaccianti

    Fischiettando un pezzo di Glenn Miller per credersi in un noir americano, commettendo crimini come fosse un gioco (che sfugge inesorabilmente di mano)

    Menzione speciale per Patsy Kensit mora (l'ingenua fidanzatina di Sutherland)

    Rose (prima di occuparsi di leggende metropolitane barkeriane) dipingeva un dramma feroce e intenso, trasognato e realistico, tra vipere in autoreggenti e soldatini americani impantanati nel gorgo della perdizione

    Peccato non esista ancora una versione italica in dvd, merita il recupero.
    Ultima modifica: 18/02/14 14:55 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 18/02/14 10:44
    Consigliere - 25998 interventi
    Il film è tratto da una storia vera, il caso Hulten/Jones, che occupò lungamente le pagine dei giornali inglesi e americani e che coinvolse perfino il presidente Roosevelt, il quale firmò la condanna a morte prima ancora che Hulten fosse processato in Inghilterra. Per scrivere la sceneggiatura, la cui prima stesura risale al 1973 per una produzione poi annullata dalla BBC, David Yallop ha consultato anche gli atti del lungo processo. Hulten fu condannato all'impiccagione, la Jones al carcere a vita.

    Fonte: Scheda di Ciak del film