Un altro capitolo scritto dalla buona mano di Bryan Edgar Wallace. Qui ritroviamo Jack lo Squartatore in chiave moderna (siamo negli anni 60). Ottime ambientazioni, tanti omicidi, nonostante non si veda praticamente nulla. Nessun attore però, spicca; anzi, il protagonista Hansjörg Felmy è piuttosto inespressivo. Assolutamente fuori luogo le parti comiche. Il regista poteva spingere di più sull'acceleratore e provare qualche manovra un po' più spettacolare. Ha rischiato di sfiorare la calma piatta.
In quel di Londra un assassino uccide alcune prostitute richiamando gli omicidi di un attore che proprio in quei giorni sta portando a teatro. Krimi che cerca di ibridare la componente puramente thriller a una certa comicità. Ciò che ne viene fuori è un film che scontenta un po’ tutti: da quelli che si aspettano suspense a chi si vorrebbe fare semplicemente due risate. Un cast anonimo e un ritmo tendenzialmente lento sono solo alcuni dei difetti di una pellicola destinata a finire nel lotto degli scansabili.
Ennesimo krimi teutonico ispirato alla penna di Edgar Wallace e supervisionato nella sceneggiatura dal figlio di quest'ultimo. Questa volta va in scena un serial killer di prostitute; in scena nel doppio senso del termine perché i delitti reali non fanno che replicare quelli simulati ogni sera in un teatro dove si rappresentano le gesta di Jack lo Squartatore. Diretto senza particolare estro da Edwin Zbonek, con un colpevole facilmente intuibile già a metà film, è un prodotto di intrattenimento modesto ma tutto sommato decoroso. Abbastanza suggestiva la cupa fotografia in b/n.
MEMORABILE: Le avventute tragicomiche della coppia di improvvisati investigatori privati.
Delitti monotoni e prevedibili; qualche mistero qua e là crea un po' di suspense (vedi le escursioni notturne dello zio parlamentare) e pure il protagonista, che interpreta Jack the Ripper in teatro, ispira simpatia, ma ciò che incanta è vedere una Koch ben più attraente e spigliata in questo film che non a interpretare la celeberrima Marisol di Per un pugno di dollari (ove il ruolo le imponeva di essere una "mummia con gli occhi celesti"). Se il movente dei crimini ha l'impatto di una telefonata a gettoni, è alquanto divertente lo smascheramento del colpevole.
MEMORABILE: La figura barbina dell'investigatore privato; Il pugnale; La testimone inattesa.
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