Break - Trappola di ghiaccio - Film (2019)

Più o meno la (tardiva) risposta russa al Frozen di Adam Green. Situazione simile: un gruppetto di giovani intrappolati in una cabinovia a svariati metri di altezza, fra gelo e imprevisti. I cliché non mancano, a partire dall'inevitabile regola dell'homo homini lupus (non sarà difficile individuare la mela marcia della comitiva) con conseguenti lotte intestine à la Cube. Alcuni effetti visivi sono discreti e la tensione si fa saltuariamente sentire, mentre certe scelte stilistiche (i montaggi musicali, le schermate delle chat in sovrimpressione) sprizzano ingenuità. Nulla di nuovo.

In Frozen c'erano tre amici bloccati su una seggiovia a dover scegliere tra morire congelati o sbranati dai lupi, qui i lupi mancano, in compenso si tratta di una cabina sospesa ad una altezza maggiore e gli "amici" sono quattro (il quinto è rimasto a terra). Il virgolettato è d'obbligo data la velocità con cui si deteriorano i loro rapporti. Le montagne sono belle e si avverte una certa sensazione di gelo. Tutto il resto però è così mal diretto e mal interpretato da non riuscire a suscitare la minima empatia verso i disgraziati in pericolo. Filmetto prevedibile e loffio. 

Ragazzi a Capodanno tra montagne e neve intrappolati in funivia. Thriller-survival russo che rivede Frozen in versione "cabinovia". Davvero incredibile la serie di sfortunati eventi che si inanellano a carambola così da poter far accadere il peggio, tanto che sembra di essere alla sagra delle forzature; il fatto poi di non ricevere soccorsi (a problema individuato) in più di 24h va oltre ogni bonaria sospensione dell'incredulità (per non parlare del colpo di scena a 75'). Tuttavia la regia che sa intrattenere, la confezione pregevole, l'ambientazione mozzafiato lo rendono vedibile.

Praticamente un Frozen made in Russia con qualche variazione. Impossibile non notare che la storia sopravvive grazie a un paio di enormi forzature (gli addetti dell'impianto sono quantomeno negligenti), inoltre i quattro malcapitati saranno anche amici (si stenda un velo sul quinto rimasto giù), ma ad un certo punto sembra di rivivere Dove osano le aquile. OST a tratti inadatta. Bisogna però riconoscere che ambientazione ed eventi sono in grado di suscitare comunque dell'interesse, inoltre, per ovvi motivi, le pause sono poche. Inverosimile e peggiore del prototipo, ma guardabile.