Ballerine - Film (1936)

Ricca produzione italiana del Ventennio, diretta da un famoso regista cecoslovacco appositamente chiamato a Roma, è un tentativo malriuscito di commedia sentimentale agrodolce, ambientata nel mondo teatrale. Se la regìa è spesso originale, la storia della ballerina divisa tra carriera e sentimenti non diventa mai davvero interessante. La versione oggi circolante fu certamente rimaneggiata a posteriori, e presenta diversi maldestri stacchi di montaggio; difficile quindi darne un giudizio compiuto.

La ballerina è costretta a scegliere tra la carriera e l’amore del fidanzato egoista. Forse per colpa di una sceneggiatura che non è gran che o più probabilmente per colpa del montaggio a cura della produzione dopo l’abbandono del regista e i vari fiaschi, sta di fatto che il film è sbozzato molto male, con passaggi bruschi di palo in frasca, e senza alcuna capacità di sostenere la logica evolutiva ed emotiva del racconto se non all’interno di alcune scene. Peccato perché visivamente lo sguardo rivela anche una certa cura.

Prima esperienza sul set per il giovanissimo Mario Monicelli, un un melodramma che doveva essere realizzato da un famoso regista ungherese che lo firma ma che sul set ci va assai poco. Storia nella norma, con la protagonista divisa tra amore e carriera e un bel po' di luoghi comuni sparsi qua e là nella trama. Maria Denis molto più seducente di Silvana Jachino, ma entrambe abbastanza fuori ruolo.