L'appuntamento - Film (1961)

L'appuntamento
Locandina L'appuntamento - Film (1961)
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Le rendez-vous
Anno: 1961
Genere: giallo (colore)

Cast completo di L'appuntamento

Note: Tratto dal romanzo di Patrick Quentin "E tutto finirà" ("The Man With Two Wives", 1955).

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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La nostra recensione di L'appuntamento

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Giallo francese ricavato dal romanzo di Patrick Quentin (pseudonimo usato da un gruppo di quattro scrittori) "E tutto finirà" (in originale "The Man With Two Wives", del 1955), si segnala per una complessità non comune che ne tradisce l'origine e che al cinema inevitabilmente rischia di renderlo a tratti arduo da seguire. E' costruito comunque correttamente e si avvale di un cast di prim'ordine, con una brillante Anne Girardot che si mostra decisamente superiore al più compassato protagonista, un Jean-Claude Pascal chiamato a interpretare lo scrittore (ben poco prolifico) Pierre Larivière. E' lui l'uomo dalle due mogli a cui fa riferimento...Leggi tutto il titolo del romanzo: sposato con la ricca Edith (Versois), lo era stato precedentemente con la più vivace Madeleine (Girardot), che incontra in un bar dopo molto tempo e gli racconta come adesso se la spassi con un fotografo mezzo playboy, tale Daniel Marchand (Poron), che per coincidenza deve scattare per un servizio proprio nella casa del padre (Sanders) di Edith.

Mentre Daniel è nella splendida villa per il citato servizio, scopriamo che questi, oltre a stare con Madeleine, se la fa anche con Daphne (Parisy), la sorella di Edith. Destinato a una brutta fine, lo trovano a breve cadavere, ucciso una sera nella quale Edith e suo padre sono fuori città e Pierre ne aveva approfittato per trascorrere qualche ora insieme a Madeleine - con cui sembra avere ancora un ottimo rapporto - nella grande villa dove vive con la moglie e il suocero. Scoperto in flagrante "mezzo" adulterio dall'infermiera (Moltzer) di suo figlio Bruno, Pierre supplica la donna di non riferire nulla alla moglie. Il giorno dopo il suocero, per coprire Daphne (i cui movimenti nella sera del delitto sono poco chiari), gli chiede di fornire a quest'ultima un alibi dicendo che ha trascorso con lei tutta la notte ad ascoltare musica. Pierre accetta, ma intanto l'ispettore Maillard (Noiret) concentra i suoi sospetti su Madeleine la quale, non potendo contare sull'alibi di Pierre, con cui era all'ora dell'omicidio, si trova di fatto "scoperta" e, da amica della vittima con cui aveva avuto un diverbio, in testa alla lista degli accusati.

Ma siamo solo all'inizio di una storia che proporrà sviluppi molto ben congegnati e che - trascorsa una prima parte troppo attendista, in cui non è semplicissimo capire a cosa il film punti davvero, aprendosi in più direzioni e perdendosi in scene spesso superflue - comincerà a ingranare efficacemente. Il delitto avviene molto tardi, per i canoni tradizionali del giallo, al punto da far pensare che il genere di riferimento possa essere un altro; invece no, perché da quel momento vi si rientra appieno seguendone diligentemente le direttive fino a una conclusione che prevede più colpi di scena, gestiti con discreta eleganza. La regia poco spettacolare di Jean Delannoy mantiene pregevoli qualità, la sceneggiatura spicca a tratti soprattutto nel tratteggio del personaggio mirabilmente interpretato dalla Girardot e in quello dell'ispettore umano e misurato (altrettanto ben reso da Noiret), il quale precisa come sappia di avere un compito "infastidente" e non pretende mai di stare al centro dell'attenzione.

Detto di un Michel Piccoli (l'amico di famiglia Paul) che resta in secondo piano e di un Sanders ideale per conferire un carattere tetragono al suo capofamiglia che ha l'esigenza di mantenere sempre tutto sotto controllo, gli altri si confondono abbastanza sullo sfondo senza emergere, compreso un Pascal piuttosto rigido. Il valore dell'intreccio, in ogni caso, è indiscutibile e sfoggia una notevole padronanza dei meccanismi del giallo classico, al quale Delannoy sottrae ogni tentazione di dinamicità nonché qualsiasi spunto anche solo vagamente da thriller. Per cultori del genere che sappiano pazientare prima di entrare nel vivo del mistero.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/01/25 DAL DAVINOTTI
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