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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/22 DAL BENEMERITO SISKA80
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Siska80 5/10/22 11:42 - 3790 commenti

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Dopo la morte di un giovane in circostanze poco chiare, i suoi tre fratelli hanno reazioni molto diverse. Titolo arguto che è anche un gioco di parole riguardante la cittadina in cui il film è ambientato - Atena era infatti la dea della battaglia - per una storia affliggente opportunamente accompagnata da una musica malinconica, in cui l'elemento predominante (anche questo altamente simbolico) è il fuoco, che rappresenta la rabbia, il sangue e, purtroppo, in special modo la morte (come punto di partenza e arrivo allo stesso tempo). Eppure non troppo avvincente e con un cast modesto.

Hiphop 11/10/22 10:39 - 63 commenti

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Lungometraggio, l'ennesimo, sulla violenza nelle banlieu francesi. La storia, risaputa e già stravista altrove, è sempre la stessa: un omicidio scatena reazioni violente nella comunità. Il colpo di scena finale, ampiamente previsto, non riscatta un'opera debole come sceneggiatura e mediocre nelle interpretazioni. Anche la colonna sonora, che vorrebbe essere originale (niente rap urbano), stanca e appesantisce un film monocorde e banale. Sconsigliato.

Kinodrop 12/10/22 20:16 - 2948 commenti

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In una banlieue parigina, a seguito dell'omicidio di un giovane della comunità islamica, si scatenerà una guerra senza tregua contro le forze dell'ordine per vendicare la vittima ma anche per riaffermare l'identità e la propria cultura. Una tematica già ampiamente trattata e qui resa con un susseguirsi frenetico di situazioni da videogame, fumi, fuochi, spari, scene di massa, assalti e scontri che nascondono la mediocrità dell'insieme. Tecnicamente molto efficace con un uso virtuosistico delle riprese (anche se Gavras ha dato il meglio di sé nel mondo dei videoclip). OST distonica.

Schramm 7/11/22 15:23 - 3495 commenti

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L'odio torna a prendersi i propri spazi, ma soprattutto i propri strazi. Decadenza ed estetica sono l'una l'a(r)uspice dell'altra ed ecco che la fine di ogni falansterio la si deve a una molotov immediatamente eletta a fiamma olimpionica di uno stile barricadiero e inorgoglito come e più dei personaggi che mummifica. Gavras smalta di guerra il volto della città da visagista prima ancora che da regista e da sceneggiatore. La mdp scarrella omnidirezionalmente in un défilé futurista di vanitosi pianisequenza che immergono a bagnomaria l'acting e ovattano ogni dirompenza drammaturgica.

Daniela 18/11/22 00:09 - 12660 commenti

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Athena è il nome di un quartiere dei sobborghi parigini abitato da famiglie mussulmane che, dopo la morte di un ragazzo causata dalla polizia, diventa teatro di una violenta protesta in questo film valido come rappresentazione di un contesto di guerriglia urbana ma modesto quanto a capacità di far riflettere e suscitare domande. Anche le vicende contrapposte dei tre fratelli del morto non riescono mai a coinvolgere o appassionare, per cui l'impressione finale è di aver assistito a uno spettacolo ben girato ma povero di contenuti, ossia il classico "tanto fumo e poco arrosto".

Thedude94 23/01/23 00:11 - 1096 commenti

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Romain Gavras lancia un messaggio chiaro ed evidente fin dall'inizio del film, sia da un punto di vista della narrazione sia da quello della messa in scena; si passa dai continui e perfetti piani sequenza all'emozionante storia di una famiglia che si intreccia con gli scontri tra la polizia e gli abitanti di Athena, zona periferica e abbandonata a sé stessa di una Francia multietnica. La violenza e il sangue non mancano in quest'opera pregna di realismo e sincerità, che mostra una voglia di mettere in chiaro una situazione complessa che oggi si vive in molte città europee. Notevole.

Pigro 23/04/23 09:59 - 9665 commenti

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La cosa più interessante è aver trattato la violenta rivolta nella banlieu col linguaggio tipico dei più recenti film di guerra (piani sequenza, mdp addosso alla nuca del soldato, crudezza estrema, concitazione esasperata) e dei fantasy (masse militari disumanizzate all’assalto di castelli): insomma, dalla cronaca spicciola all’epos. Ma è anche la meno interessante, perché la banlieu risulta totalmente superflua, e tutto si riduce a scontri, sangue, bombe: una saga di supereroi e tanto (eccellente) virtuosismo come nei primi dodici minuti di piano sequenza mozzafiato.

Galbo 6/07/23 13:09 - 12392 commenti

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Non certo il primo film sulla violenza dei sobborghi francesi (tema peraltro di stretta attualità), quello di Romain Gravas è incentrato sulla storia di tre fratelli che si trovano, dopo la morte del quarto, su fronti opposti della barricata. Un film visivamente coinvolgente, con immagini, montaggio e colonna sonora di prim'ordine, specie nella prima parte che porta lo spettatore davvero all'interno dell'azione. Altri film hanno però raccontato il fenomeno con una complessità narrativa che a questo manca e tale mancanza lo rende un'opera in qualche modo incompleta.

Giùan 8/12/23 09:09 - 4559 commenti

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Difficile non restar soggiogati dalla composizione delle inquadrature, dall'orchestrazione sinfonica di fumi e banlieue e più in generale dall'impostazione visiva di Gravas. Altrettanto improponibile, purtroppo, risulta però prescindere da tutto il corollario narcisistico e dal vuoto drammaturgico che tale preminente pianificazione tecnica si porta dietro facendo scivolare l'opera in qualcosa a metà tra graphic novel e videoclip barricadero per uomini sull'orlo di una crisi di nervi. Resta la restituzione di una Francia in cui, al contrario che da noi, odio e miserabili trovano voce.

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