Alto biondo e... con sei matti intorno - Film (1972)

Alto biondo e... con sei matti intorno
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Les malheurs d'Alfred
Anno: 1972
Genere: comico (colore)
Note: Aka "Alto biondo e con 6 matti intorno". Non è un sequel di "Alto biondo e... con una scarpa nera" se non nel titolo italiano.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Pierre Richard è regista e interprete di una commedia comica che i titolisti italiani pensano bene di avvicinare alla saga dei cinque matti (oltre che al precedente film dell'alto biondo, sempre con Richard), alla quale effettivamente non si può dire che il film sia del tutto estraneo. Lo stesso tipo di approccio surreal-demenziale - tipicamente francese - è infatti qui la matrice sulla quale si innesta il tema della sfortuna. Se infatti il titolo originale fa riferimento alle "sventure di Alfred" è proprio perché al protagonista, fin da piccolo (si veda il flashback in puro...Leggi tutto stile slapstick), ne capitano di tutti i colori seguendo l'esempio della comicità più classica. Rivista però nella citata chiave surreale ai confini talvolta dell'incomprensibile. O meglio, in cui alcuni particolari vanno compresi seguendo il film con una certa attenzione.

Alfred Dhumonttiey (Richard) è deciso a suicidarsi. Si getta nella Senna e lì incontra Agata (Duperey), splendida mezzobusto televisivo anche lei sul punto di togliersi la vita. Salvatisi, si consolano a vicenda. Lei riprende la sua vita, della quale fa parte anche l'amante (Mondy) che l'ha presa in giro dicendo di avere un figlio che non ha, lui non riesce a consolarsi per la perdita di Paulina, la donna che l'ha lasciato per farsi suora. Sarà la tv a fare da collante al rapporto tra i due, sotto forma di una contesa itinerante per la Francia e che vede contrapposte una squadra fissa di parigini (di cui fa parte Alfred) e una formata da rappresentanti dei paesi di volta in volta visitati. Una sorta di "Giochi senza frontiere" (per chi lo ricorda) all'insegna della follia pura. "Parigi contro la provincia", questo il nome dello show, diventa una sarabanda di sfide deliranti, in cui i parigini sono stati scelti attraverso criteri antitetici a quelli abituali in modo da selezionare i peggiori (si capirà poi il perché).

Una buona metà del film è occupata da questo circo in movimento durante il quale la regia esaspera l'approccio comico nonsense utilizzando espedienti tipicamente legati al genere come l'accelerazione dei movimenti commentata da musiche allegre e ritmate (in questo caso del grande Vladimir Cosma). Nel mezzo, parole talvolta in libertà e battute che sembrano infilate senza una vera logica giocando anche sull'aspetto buffo della squadra parigina. Come nel caso dei film coi cinque matti bisogna essere preparati: oggi a molti potrebbe sembrare un tipo di comicità imbarazzante, per niente divertente o legata a meccanismi ormai sorpassati, ma è innegabile che in alcuni momenti il gioco funzioni e si sorrida.

Si nota però una scarsa capacità di sintetizzare le gag per aumentarne l'efficacia: Richard che si arrotola sull'amaca cadendo infinite volte (se ne ricorderà Villaggio in PAPPA E CICCIA), contorcendosi in pose impensabili, dopo un po' stanca, così come le dichiarazioni interminabili di amore eterno tra il protagonista e Pauline nell'incipit. Radiosa la bellezza della Duperey, azzeccata qualche prova del gioco, suggestivi alcuni scorci della provincia francese. Gli si può concedere clemenza per la simpatia dell'insieme, pur tuttavia nel suo complesso la qualità di dialoghi e battute lascia a desiderare, oggi anche per via di alcune gag sentite troppe volte. Migliore in potenza che nella resa effettiva, con un'ultima parte decisamente ripetitiva.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/07/06 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/03/23
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B. Legnani 3/06/07 01:12 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Divertente pellicola transalpina, con umorismo surreale e con Pierre Richard, pure regista, protagonista. Sfortunatissimo, non riesce neppure a suicidarsi con successo. Finisce però, con altri jellati, a formare squadra in una sorta di "Giochi senza frontiere" della televisione transalpina, ottenendo una clamorosa serie di vittorie che infastidiscono i papaveri dell'ente... Prima mezzora davvero divertente.
MEMORABILE: La squadra, ormai espertissima, che stravince senza neppure impegnarsi.

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