Ali Baba et les quarante voleurs - Corto (1907)

Dopo aver colorato manualmente il film di Zecca, de Chomón decide di realizzare la sua versione della favola di Ali Baba. Il risultato finale non si discosta molto da quanto realizzato dal collega cinque anni prima, anche se forse (complice anche una lunghezza maggiore), si registra un miglior sviluppo narrativo. Anche qui ampio (se pur minore rispetto alla versione di Zecca) spazio è dato ad inutili balletti, che diluiscono la compattezza narrativa. Comunque un prodotto che merita la visione.

Un avvincente film d’avventura esotica: così si presenta questa versione di Alì Babà, che Chomón affronta con energia, puntando su pochi effetti speciali e invece su un piglio narrativo da grande romanzo. La narrazione scorre agile e con una direzione netta, salvo un incongruo balletto nel bel mezzo: un classico intervallo teatrale che rompe la tensione proprio in un momento topico come l’imminente esecuzione di un personaggio. Insomma, il regista non riesce ancora a staccarsi da vecchi modelli, inserendo forzatamente ballerine da Belle Époque.

Interessante corto di un Maestro degli effetti speciali, qui non predominanti. La storia di Ali Babà viene sfrondata, ma resta sostanzialmente fedele all'originale narrazione persiana. Non mancano i momenti drammatici, ma non manca neppure un inutile balletto a centro film. La vicenda è in ogni caso ben condotta e viene interpretata in maniera discreta (è un peccato non avere i nomi degli interpreti). Notare il giallo, colorato a mano, dedicato ai cumuli di monete d'oro. Discreto, alla fine dei conti.

Cortometraggio che ripropone la famosissima storia persiana, con pochi ma efficaci effetti speciali (l’apertura della caverna) e una particolare cura nelle ambientazioni, nelle scenografie e nei costumi (ammirevoli, in particolare, quelli dei ladroni), con alcuni dettagli colorati a mano (in particolare, i tesori celati dalla grotta). La narrazione è piuttosto agile, malgrado i balletti totalmente fuori luogo.