Contre-enquête - Film (2007)

Sepolto il feretro filiale le-jeux-sont-faits, Malinowski non è più un reattivo poliziotto ma uno zombie che arranca. Vendicare Emily, stuprata a morte nel bosco dietro casa diventa il suo unico vero apostolato. Quando però intreccia carteggio con l'agnello-mediatico-sacrificale (l'untuoso Daniel Eckmann) le sue certezze cominciano a vacillare più dei pupi del subbuteo. Altro giro altro noir per l'esaustiva filmografia d'oltralpe. Mancuso non tocca le vette d'un Canet (vero maestro del polar più impulsivo e fine) ma dirige con polso e piazza un paio di coup de théâtre che non seccano affatto.

Poliziotto la cui figlia di 9 anni è stata violentata ed uccisa, dopo aver ricevuto una lettera dall'uomo condannato per il delitto che si professa innocente, inizia a condurre una indagine per proprio conto per cercare il vero assassino... Bel noir, il cui il nero è soprattutto quello di un lutto irreparabile che tutto sconvolge ed azzera, a partire dai legami con famiglia, amici, colleghi. Doppio colpo di scena nel finale, e se il primo è annunciato, il secondo coglie di sorpresa dando un senso diverso a tutta la vicenda. Da vedere.

Poliziesco ben confezionato e recitato, ma non particolarmente dinamico e dal soggetto sin troppo stringato, che copre a malapena gli 80 minuti scarsi di durata. Il clima plumbeo e la moralmente vibrante idea di base (figlia uccisa e stuprata, in carcere un sospettato che si dichiara innocente) tengono desta l'attenzione fino a dei risvolti conclusivi che chi bazzica il genere rischia d'intuire con largo anticipo, ma che si ha comunque la curiosità di vedere confermati.