Nel 1870 a un mite cacciatore viene rubato uno splendido stallone indiano con il quale voleva impiantare un allevamento e vivere tranquillo. Lo rivuole a ogni costo. Film western non riuscito. Marlon Brando non è in vena così come gli altri attori. Certi spaghetti western son meglio di questo. Dispiace dirlo ma Brando meritava di essere un cowboy con più gloria.
Fiacca opera western con poca inventiva e inquadrature già viste e studiate. La storia è lenta e neanche il grande Marlon Brando riesce a tener sveglio lo spettatore, il quale fra una sequenza e l'altra (o pure meno) si lascia a qualche sbadiglio di troppo. Sconsigliato... meglio lo spaghetti western.
Sembra un film di Ferdinando Baldi con Tony Anthony, ma qui abbiamo Brando, caspita! Bella fotografia, musiche che anticipano il Mucchio selvaggio e l'enfasi artistoide di Furie, già vista in Colpo su colpo, con inquadrature stravaganti e dialoghi sentenziosi. Molto spag è passato sotto questo film, così almeno sembra. Furie rincara la dose di dilatazione e di iperrealismo da risultare ridicolo e deludente. Una bella scena; il monologo di Brando in controluce ma il testo che recita è poca cosa. Fernandez sprecato in un ruolo che Sancho avrebbe risolto meglio.
MEMORABILE: L'articolato braccio di ferro con scorpioni di Durango.
Western quasi completamente cucito addosso a Brando; per quanto indubbie siano le sue capacità attoriali, questo non è uno dei suoi film più memorabili. Molto meglio, forse, John Saxon nel ruolo dell'antagonista. La confezione è buona, con una fotografia splendida, ma non basta a salvare un western poco incisivo. Francamente c'è di meglio, nel genere.
Come sfruttare male un grande attore. E’ questo che rimarrà nella mente dello spettatore, che si ritroverà con un Brando imbrigliato in un ruolo eccessivamente statico (inizio a parte), riflessivo, ma senza dire nulla di particolarmente illuminante. Il ritmo è quasi nullo, il suo antagonista non rimarrà certo nella storia dei pendagli da forca del West; e se si escludono alcuni momenti in cui il protagonista rende il tutto più interessante con la sua personalità e la tristezza negli occhi, il resto è destinato a finire nell’oblio delle pellicole poco riuscite. Decisamente mediocre.
MEMORABILE: Brando ricorda il lascito (un mulo guercio); Nella bettola, dopo il primo litro d’un fiato “Tu sei molto furbo”. E Brando “E tu sei molto maleducato”.
Western atipico ingiustamente trascurato dai cultori del genere. Marlon Brando immenso: gli basta un'espressione del viso o uno sguardo per dare senso alla scena; Saxon strepitoso nel ruolo del cattivo. Storia originale (l'uomo giusto nel posto sbagliato), fotografia sorprendentemente moderna, regia ottima, scene indimenticabili (il braccio di ferro con gli scorpioni). Certo, ciò che muove tutto è un equivoco e una prepotenza gratuita, ma non accade spesso così anche nella vita reale? Il protagonista che diventa eroe quasi per caso è indimenticabile!
MEMORABILE: Il braccio di ferro con gli scorpioni.
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