A real Vermeer - Una falsa verità - Film (2016)

A real Vermeer - Una falsa verità
Locandina A real Vermeer - Una falsa verità - Film (2016)
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Titolo originale: Een echte Vermeer
Anno: 2016
Genere: biografico (colore)

Cast completo di A real Vermeer - Una falsa verità

Note: Il film racconta la storia del pittore olandese Han van Meegeren.

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Tutti i commenti e le recensioni di A real Vermeer - Una falsa verità

TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/03/21 DAL BENEMERITO SISKA80
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Siska80 4/03/21 12:34 - 5425 commenti

I gusti di Siska80

Un vero peccato che un artista di così alto livello come Meegeren abbia scelto di dedicarsi all'attività di falsario, ancor di più se la spinta finale deriva dall'odio verso il critico d'arte che lo ha diffamato in pubblico. Lo spunto interessante si perde tuttavia nei meandri di una pellicola tirata per le lunghe che si serve di un metodo narrativo abusato (quello circolare del presente-passato-presente), compresa la conclusione con processo in stile crime story. Belli i costumi d'epoca e la fotografia, ottima l'interpretazione di Spitzenberger.
MEMORABILE: Lo sfregio al quadro; Le modelle in posa per i dipinti.

Daniela 24/03/21 23:52 - 13518 commenti

I gusti di Daniela

Pittore promettente vede la sua carriera distrutta sul nascere dalla stroncatura di un critico d'arte geloso. Per vendicarsi, si dedica alla pittura di falsi Vermeer spacciati come ritrovamenti di opere ritenute perdute... L'affascinante figura di uno dei più abili falsari del XX sec. è al centro di questo film interessante ma non del tutto riuscito: bravo l'attore, notevoli costumi e scenografie, d'effetto certe scelte musicali ma la costruzione narrativa concede troppo spazio alle vicende sentimentali comprimendo il racconto del presunto collaborazionismo e del relativo processo. 

Anthonyvm 25/04/21 11:35 - 6812 commenti

I gusti di Anthonyvm

Biopic dedicato al pittore Han van Meegeren, falsario divenuto famoso per aver rifilato ai nazisti alcuni dipinti spuri di Vermeer. Contrariamente al più recente film di Dan Friedkin, il plot qui si focalizza sulla vita privata dell'artista, in particolare sul fallimento del matrimonio e sull'amore corrisposto con la sua modella. Un peccato, dal momento che le digressioni sulle tecniche di falsificazione e le controversie legate al collaborazionismo destano maggior interesse. Adeguata comunque la regia, specie nelle sequenze passionali, anche grazie all'ottima prova di Spitzenberger.
MEMORABILE: La furia silenziosa di van Megeeren dopo le aspre critiche; I metodi di invecchiamento artificiale del colore; La verità svelata durante il processo.

Tarabas 21/07/21 23:11 - 1888 commenti

I gusti di Tarabas

L'incredibile storia vera di come un pittore dotato, ma fallito, divenne il più abile creatore di falsi Vermeer (ma anche di un Hals e forse di un Rembrandt). Bella ricostruzione d'epoca per una vicenda nota agli appassionati d'arte e anche a quelli di storia contemporanea, con un cast nordeuropeo di notevole qualità e un bel ritmo, anche se si calca un po' la mano sul "tipo" dell'artista spostato e maledetto. Qualche dettaglio in più sulla vicenda dell'acquisto dei falsi da parte di Goering non avrebbe nuociuto alla chiarezza del racconto del processo per tradimento.

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  • Curiosità Daniela • 23/03/21 14:36
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    Han van Meegeren è olandese ed è morto nel 1947, poco tempo dopo la conclusione del processo a cui era stato sottoposto per sospetto collaborazionismo con i nazisti durante l'occupazione del paese. Specializzato nell'imitazione dello stile di Vermeer, deve la sua fama non alla sua attività di falsario in se stessa ma al fatto che riuscì a vendere alcuni falsi da lui dipinti a Heinrich Himmler e Hermann Göring facendosi pagare somme enormi.
    Fonte qui (lingua inglese)
  • Discussione Daniela • 25/03/21 10:30
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    A Real  Vermeer vs. The Last Vermeer 

    I due film, usciti a soli tre anni di distanza l'uno dall'altro, sono incentrati sulla figura del pittore/falsario olandese Han van Meegeren, ricordato nella storia dell'arte come l'uomo che riuscì a dipingere sei quadri "inediti" di Johannes van der Meer, meglio noto nella forma abbreviata di Jan Vermeer pittore olandese del Seicento di cui sono giunte a noi solo una trentina di opere.
    Si può parlare di "inediti" perché van Meegeren non copiò opere conosciute ma, una volta appreso lo stile del pittore e messo a punto le tecniche di pittura e di invecchiamento artificiale della tela, dipinse nuovi soggetti, tutti a carattere religioso - tema non presente in nessuno degli altri quadri dell'artista. 
    La storia di questi falsi d'autore è molto interessante e ricorda, sia pure in scala molto maggiore, la famosa burla delle statue di Modigliani messa in atto a Livorno una trentina di anni fa.
    In rete sono disponibili molti articoli di approfondimento, come questo in lingua italiana.

    Pur prendendosi entrambi delle libertà rispetto alla vera storia, i due film la approcciano in maniera decisamente diversa, tanto da potersi definire quasi complementari_ quello del 2016 si incentra soprattutto sull'attività di van Meegeren prima come pittore e poi come falsario, dedicando ampio spazio alla sua vita sentimentale, mentre quello del 2019 è focalizzato sulle accuse di collaborazionismo e sul relativo iter processuale, con il periodo precedente solo evocato verbalmente o in brevi flashback.

    Sempre nel 2019 è uscito anche un documentario diretto da Colin Murray dal titolo Van Meegeren: The Forger Who Fooled the Nazis, che ha avuto scarsa diffusione e, a giudicare dai pochi giudizi reperibili in rete, non sembra sia stato girato in modo accurato.






    Ultima modifica: 25/03/21 10:36 da Daniela
  • Discussione Daniela • 25/03/21 10:34
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    x Zender
    domanda: è possibile replicare un post che confronta due film dallo stesso soggetto anche sulla scheda dell'altro film? 
  • Discussione B. Legnani • 25/03/21 11:44
    Pianificazione e progetti - 15304 interventi
    Segnalo questo bel documentario: Discussioni su A real Vermeer - Una falsa verità (2016) - Forum - il Davinotti 
  • Discussione Daniela • 25/03/21 12:25
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Segnalo questo bel documentario: Discussioni su A real Vermeer - Una falsa verità (2016) - Forum - il Davinotti 
    Grazie della segnalazione, sperando di trovare dei sottotitoli...

  • Discussione Siska80 • 27/03/21 13:36
    Scrivano - 847 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    A Real  Vermeer vs. The Last Vermeer 

    I due film, usciti a soli tre anni di distanza l'uno dall'altro, sono incentrati sulla figura del pittore/falsario olandese Han van Meegeren, ricordato nella storia dell'arte come l'uomo che riuscì a dipingere sei quadri "inediti" di Johannes van der Meer, meglio noto nella forma abbreviata di Jan Vermeer pittore olandese del Seicento di cui sono giunte a noi solo una trentina di opere.
    Si può parlare di "inediti" perché van Meegeren non copiò opere conosciute ma, una volta appreso lo stile del pittore e messo a punto le tecniche di pittura e di invecchiamento artificiale della tela, dipinse nuovi soggetti, tutti a carattere religioso - tema non presente in nessuno degli altri quadri dell'artista. 
    La storia di questi falsi d'autore è molto interessante e ricorda, sia pure in scala molto maggiore, la famosa burla delle statue di Modigliani messa in atto a Livorno una trentina di anni fa.
    In rete sono disponibili molti articoli di approfondimento, come questo in lingua italiana.

    Pur prendendosi entrambi delle libertà rispetto alla vera storia, i due film la approcciano in maniera decisamente diversa, tanto da potersi definire quasi complementari_ quello del 2016 si incentra soprattutto sull'attività di van Meegeren prima come pittore e poi come falsario, dedicando ampio spazio alla sua vita sentimentale, mentre quello del 2019 è focalizzato sulle accuse di collaborazionismo e sul relativo iter processuale, con il periodo precedente solo evocato verbalmente o in brevi flashback.

    Sempre nel 2019 è uscito anche un documentario diretto da Colin Murray dal titolo Van Meegeren: The Forger Who Fooled the Nazis, che ha avuto scarsa diffusione e, a giudicare dai pochi giudizi reperibili in rete, non sembra sia stato girato in modo accurato.






    Grazie, Daniela per questa curiosità che conferma quanto scrivevo nel commento: Meegeren possedeva un grande talento artistico perchè, oltre alla non comune capacità di riprodurre fedelmente lo stile altrui, lo faceva suo per dipingere ritratti inediti. A questo punto, tuttavia, mi domando se egli non fosse rimasto intrappolato nella sua stessa rete, ossia se fosse stato in grado di crearsi un proprio stile.

  • Discussione Daniela • 27/03/21 16:12
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    x Siska: ipotesi suggestiva. A forza di copiare lo stile di un altro, ha finito per perdere il suo, se mai lo aveva posseduto.
    Oppure megalomania paradossalmente frutto di pavidità: artista tecnicamente dotatissimo, non avendo la capacità/la forza di imporre al mondo la propria visione del mondo infischiandosene del plauso di una critica paludata che pure diceva di disprezzare, si rifugia nel plagio d'arte, ossia scompare dietro la firma di un altro sottraendosi così al giudizio altrui. 
  • Discussione Siska80 • 27/03/21 16:41
    Scrivano - 847 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    x Siska: ipotesi suggestiva. A forza di copiare lo stile di un altro, ha finito per perdere il suo, se mai lo aveva posseduto.
    Oppure megalomania paradossalmente frutto di pavidità: artista tecnicamente dotatissimo, non avendo la capacità/la forza di imporre al mondo la propria visione del mondo infischiandosene del plauso di una critica paludata che pure diceva di disprezzare, si rifugia nel plagio d'arte, ossia scompare dietro la firma di un altro sottraendosi così al giudizio altrui. 
    E' possibile però mi chiedo: se dietro l'Arte c'è sempre un vissuto personale, come faceva Meegeren a proporlo fedelmente in nuove opere. E se avesse trovato nell'originale la sua anima gemella stilistica? A quanti di noi non è capitato di riconoscersi in qualcosa altrui (un modo di scrivere, un pensiero, a volte persino la calligrafia?). Sarebbe bello discutere a lungo di questi argomenti affascinanti, anche se non ne verremmo mai a capo.

  • Discussione B. Legnani • 27/03/21 16:58
    Pianificazione e progetti - 15304 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    x Siska: ipotesi suggestiva. A forza di copiare lo stile di un altro, ha finito per perdere il suo, se mai lo aveva posseduto.
    Oppure megalomania paradossalmente frutto di pavidità: artista tecnicamente dotatissimo, non avendo la capacità/la forza di imporre al mondo la propria visione del mondo infischiandosene del plauso di una critica paludata che pure diceva di disprezzare, si rifugia nel plagio d'arte, ossia scompare dietro la firma di un altro sottraendosi così al giudizio altrui. 
    E' possibile però mi chiedo: se dietro l'Arte c'è sempre un vissuto personale, come faceva Meegeren a proporlo fedelmente in nuove opere. E se avesse trovato nell'originale la sua anima gemella stilistica? A quanti di noi non è capitato di riconoscersi in qualcosa altrui (un modo di scrivere, un pensiero, a volte persino la calligrafia?). Sarebbe bello discutere a lungo di questi argomenti affascinanti, anche se non ne verremmo mai a capo.


    Intervengo perché conosco discretamente la vicenda. Meegeren non smise di dipingere nel suo stile nel primo periodo delle sue falsificazioni ma, più che altro, si dedicò a ritratti di personaggi facoltosi. Mi pare di ricordare che avesse anche una attività di fiorante.
    Visto il successo dei falsi, poi si dedicò solo a quelli. Credo che il problema di rinunciare al suo stile non lo abbia minimamente sfiorato. I pittori dipingono per la pagnotta, più che per l'arte. E Meegeren, vista la vita dispendiosa e viziosa che conduceva, aveva voglia di molto danaro, non di fare arte.
    Francesco Guardi nella sua bottega usava spesso materiali di qualità mediocre e firmava opere non sue (per esempio alcune di suo figlio Giacomo, spesso limitandosi ad aggiustarle qua e là), con l'obiettivo di risparmiare da un lato e di fare soldi dall'altro, visto che il mercato "tirava". Di diventare un maestro, venerato nei secoli, non gli interessava granché.

    Ultima modifica: 27/03/21 17:01 da B. Legnani
  • Discussione Daniela • 27/03/21 21:33
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
     Sarebbe bello discutere a lungo di questi argomenti affascinanti, anche se non ne verremmo mai a capo.
    Credo proprio di si, impossibile venirne a capo... ma non voglio pensare che questa vicenda si riduca solo ad una faccenda di soldi, anche se avranno certo giocato un ruolo importante, perché questo le sarebbe perdere gran parte del suo fascino,