"Lost" stagione per stagione

16 Novembre 2011

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di questa serie. Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. STAGIONE 3) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.


STAGIONE 1 (2004)


****! La premessa, per quanto non originale, fa subito ben sperare e così catturano subito i primi episodi post atterraggio di fortuna. Si individuano immediatamente i protagonisti futuri che prendono ben in mano la situazione. Sicuramente piace l'idea di scoprire pian piano, episodio dopo episodio, il passato dei vari protagonisti. Nel frattempo l'isola sarà tanto affascinante quanto misteriosa. L'elemento magico è ben presente ma non guasta. La prima stagione chiaramente finisce col lasciarci febbricitanti per la successiva. Consiglio! (Redeyes)

***! Cosa è meglio di un aereo schiantato su un'isola deserta (non proprio sopra) per poter avere a disposizione i più disparati rappresentanti della razza umana? Nulla. E infatti, almeno per questa prima serie, a parte i vari misteri, che ingolosiscono lo spettatore e che non vengono certo rivelati da una puntata all'altra (anzi), la fanno da padrone le storie dei vari passeggeri sopravvissuti. Ma ciò non basterebbe certo a decretarne il successo; e così, anche le loro personalità (spesso particolari) saranno determinanti nello svolgersi degli eventi e nel trovare una spiegazione a ciò che accade. (Puppigallo)

***! L'inizio di una saga destinata a fare storia per come disegna i personaggi e per come annoda i fili di un discorso che compie mille giravolte, spesso riuscite, a volte esagerate. Le location sono ben scelte e contribuiscono a dare l'idea di un esotico poco rassicurante che finisce col coinvolgere tutti i protagonisti dopo l'iniziale, inevitabile smarrimento. (Capannelle)

**** L'occhio di Jack si apre ed è come se pure lo spettatore si svegliasse nella giungla. Ogni personaggio ha la sua storia da raccontarci, un segreto per "noi", un tassello in più per completare il mosaico che, per questa stagione, sembra relativamente piccolo. Le storie si intrecciano, i personaggi si scontrano, i misteri si accumulano, citazioni impercettibili e rivelatorie che solo lo spettatore può sapere: Benvenuti nello show del 2000. Ed è solo l'inizio... (Mr. geko)

**** La prima serie è molto bella, sicuramente la migliore. Tutte le puntate sono molto curate nei particolari, sia da un punto di vista della trama che per quanto riguarda la location. I personaggi sono particolari, ognuno a modo suo e si intuisce pian piano come non siano finiti tutti insieme sul volo oceanic 815 per caso. Il mistero intriga, non c'è che dire... e alla fine di ogni puntata si muore dalla voglia di vedere la successiva. (Ilcassiere)

**** A un ritmo narrativo superlativo, la prima stagione di Lost aggiunge una cura certosina nel tornire, uno a uno, tutti i personaggi; la forza di questa narrazione sta principalmente nella capacità di centrare, all'interno di ogni puntata, l'attenzione su uno o due di loro (se in coppia). I finali, poi, sono quasi sempre all'insegna dell'apertura e il punto di domanda in capo allo spettatore si fa sempre più enorme. Fascino, mistero, detto e soprattutto non detto completano il quadro in modo eccellente. (Xamini)

**** Non ignoro alcune interpretazioni stereotipate di personaggi esistenti solo nei telefilm (la Lara Croft della situazione, il medico senza frontiere, il ribelle muscoloso che fa impazzire le ragazzine, etc); eppure Lost ha il potere di tenere incollati allo schermo grazie alle sceneggiature dei singoli episodi. La suspance non cala mai, tutt'altro; i flashback sono costruiti e incastrati con una grande visione dell'insieme e i temi trattati (fede? scienza? destino? scetticismo?) sono di alta qualità. Il coinvolgimento è totale. Ottimo, direi. Il finale di ogni episodio fa venire voglia di buttarsi sul successivo. L'episodio finale, che lascia la pelle d'oca. (Fabbiu)


***! Andrebbe inteso come saggio sul "come suscitare nello spettatore irrefrenabile voglia di conoscenza" (il mix perfetto, con pillole di "tensione", per un'ottima resa commerciale). La prima impressione che si ha è: stupore, proprio per questo. Ragionando a mente fredda, invece, alcuni escamotage risultano un po' troppo artificiosi, nonchè furbetti, giocando eccessivamente sull'alone di mistero che permea l'isola. La regia è da fiction, buona la recitazione e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, con un uso sapiente del flashback. (Harrys)

***** Capolavoro assoluto, la prima stagione di questa serie: caratteri interessanti e già ben scolpiti che ovviamente verranno approfonditi più in là, tutti insieme in un'isola dopo una sciagura aerea, dovranno conoscersi tra loro oltre che farsi conoscere da noi. Oltre a ciò c'è ovviamente la trama principale, i segreti da svelare di un'isola che non sembra poi così deserta. Chapeau per gli autori, che hanno creato un perfetto microcosmo con migliaia di piccoli colpi di scena che rendono ogni singola puntata imprevedibile. (Nancy)


STAGIONE 2 (2005)


***! Finalmente si riesce ad entrare nella botola e si farà la conoscenza di Desmond un ambiguo personaggio, il cui passato verrà mostrato, ovviamente, molto lentamente. In questa stagione si farà la conoscenza dei superstiti di coda. La serie acquisirà un personaggio chiave: Benjamin Linus, tanto misterioso quanto infimo. Il livello complessivo resta buono, certo comincia a pesare un eccessivo utilizzo di escamotage che appaiono finalizzati ad un mero scopo dilatatorio, ma la pazienza non ne risente. (Redeyes)

**** L'ingresso nella fantomatica botola apre ai protagonisti di Lost una nuova dimensione. La scoperta di un'altra vita nell'isola (tema che si svilupperà sempre di più nella serie) è fonte di numerosi colpi di scena che (insieme all'ingresso di nuovi intriganti personaggi) contribuisce a tenere alta la qualità delle puntate al solito caratterizzate da un ritmo molto sostenuto. (Galbo)

*** Si ripete la ricetta vincente della prima stagione. Avvincenti gli intrighi e azzeccate le new entry. Funge da guastafeste la tecnica del flash-back, questa volta. Se nella prima stagione il loro utilizzo risultava più marcatamente necessario, ora si rivela decisamente più stucchevole e a volte imbarazzante (nell'incondizionata frenesia di intrecciare i rapporti tra protagonisti e personaggi secondari, molto spesso familiari o conoscenti di altri protagonisti). Promosso con riserva. (Harrys)

**** Seconda stagione di una delle serie televisive più amate. In questa stagione sono particolarmente importanti due personaggi: Desmond Hume e Benjamin Linus. Entrambi abbastanza ambigui: non si capisce da subito da quale parte siano schierati. Intanto, i rapporti tra gli altri personaggi si cementano e si scoprono altri particolari delle vite passate di ognuno. (Sabryna)

**! Siamo ancora sul discreto andante. Difatti, come già detto, a un certo punto la serie forse per voler stupire ha cominciato a prendere strade non sempre ben riuscite e talvolta forzate. Comunque anche la seconda stagione funziona in modo più che sufficiente. (Ciavazzaro)

**** L'edizione della serie che mi ha coinvolto di più, grazie ad un abbinamento riuscito tra spunti sulla psicologia dei personaggi (ognuno dà un buon contributo e le tante figure secondarie funzionano bene) e la vicenda thrilling sui misteri dell'isola e su chi la abita (con elemento catalizzatore il count down della base). (Capannelle)

****! Dopo l'ultima scena della prima serie anche al più scettico verrebbe da sbirciare dentro la botola. Entrando, i personaggi ormai storici Jack, Kate e Locke aprono l'anima del telefilm che regala fascino e sempre più misteri (per la maggioranza svelati nelle successive serie); sempre grazie ai flashback si conoscono i nuovi personaggi. L'isola sembra sempre meno solo un'isola e il suo passato sempre più importante. Ogni cosa sembra ciò che non è in un susseguirsi di colpi di scena e cambi di "fede". (Mr. geko)

**** Anche la seconda stagione conferma Lost come una tra le più valide e interessanti serie tv degli ultimi anni e probabilmente di sempre. Nuovi esplosivi personaggi vengono introdotti, tra i quali Ana Lucia-Michelle Rodriguez e Mr. Eko, altri abbandonano la serie in maniera drammatica, mentre penetriamo sempre più a fondo nei misteri dell'Isola e nel doloroso passato dei naufraghi e la minaccia rappresentata dagli Altri si fa sempre più concreta. (Kowalski)

**** La seconda serie comincia dove era finita la prima. Entrando nella misteriosa botola si aprono nuovi scenari e si incontrano nuovi personaggi. In alcune puntate viene approfindita la psicologia di alcuni dei protagonisti in modo tutto sommato abbastanza scorrevole. I misteri legati all'isola e alla strana energia che sembra sprigionare si intrecciano sempre più. Il livello si mantiene molto alto ma iniziano a comparire, leciti, dei dubbi sulle serie seguenti. Non avranno messo troppa carne al fuoco gli sceneggiatori? (Ilcassiere)

*! Continua, nella seconda serie, l'approccio inconcludente della prima, con la messa in piazza di teorie fantasmagoirche sempre intervallate dai soliti flashback. La situazione non cambia: sono sempre in mezzo alla radura e sulla battigia, tra una banalità e l'altra. Nei dialoghi la situazione non cambia: anche qui gli autori si divertono a sperimentare tecniche della metanarrazione che a mio avviso non funzionano molto bene. Risulta sempre tutto abbastanza banale. (Satyricon)

**** La seconda stagione riesce a mantenere l'intensità emotiva e narrativa costruita sulla prima. L'espansione del parco personaggi è gradita; momenti drammatici e colpi di scena si alternano mirabilmente e un'ombra cupa rimane posata sulle spalle dei protagonisti della vicenda, instancabili combattenti contro forze ancora al di là della loro comprensione. Affascinante. (Xamini)

****! Lost anche in questa seconda stagione si conferma più appassionante che mai. Ogni puntata svela un segreto su uno dei personaggi dell'isola. I continui flashback del passato che si ricollegano al presente ci fanno capire come i personaggi siano legati l'uno all'altro in maniera incredibile. Centrale in questa seconda serie è la botola, dove per primo Locke comincia a seguire delle particolari istruzioni per evitare la "fine del mondo". Una puntata tira l'altra. Imperdibile. (Pinhead80)

***! Anche la stagione 2 prosegue in modo ottimale con qualche elemento sottilmente new age, qualche coincidenza di troppo, qualche momento blandamente soap... insomma, Lost 2 si ingloba sempre di più nel progetto Dharma che, per ora, intravediamo appena. Il contenuto si conferma sicuramente buono e paragonando tutte le attrici protagoniste, belle quanto brave, con le nostre, si prova un profondo senso di sconforto. Insomma: lode a tutti, a cominciare dagli sceneggiatori, fatti salvi i distinguo in premessa. (Lythops)

**** La prima serie finiva con l'apertura di una botola; la seconda apre (insieme alla botola) nuovi risvolti, nuove analisi psicologiche dei personaggi, nuovi flashback (anche se stavolta non necessari) e alimenta tensione e coinvolgimento; in particolare con la scoperta via via più chiara (ma mai totale) degli "altri" e con la conoscenza dei nuovi personaggi (tra i quali il fondamentale Desmond, il quale inizia a dare un senso a tutto). Lost continua a prendere in maniera coerente, grazie a sceneggiature ben elaborate. (Fabbiu)

**** Si cala un po' rispetto alla prima, sarà che il gusto dell'ignoto scema e con esso quello della pura avventura e sopravvivenza (la scoperta del bunker e di tutti i suoi "comfort"). Emergono in maniera netta i personaggi chiave, tra i quali quelli costruiti in maniera migliore sono Jamer/Sawyer e Hugo/Hearly (quest'ultimo specialmente, continua ad essere un punto interrogativo). Interessante comunque il dipanamento dell'intreccio, e il finale di stagione è col botto. (Nancy)


STAGIONE 3 (2006)


**! La stagione si apre mostrandoci la stazione Hydra dove vengono tenuti progionieri Sawyer, Jack e Kate. Divengono protagonisti anche i veri Altri, ovvero una comunità che abita l'isola e che ha i mezzi per controllarla. In questa stagione, oltre ai consueti flashback, s'introducono dei flashforward atti a mostrare la vita futura di alcuni personaggi. I punti decisamente deboli di questa stagione non sono tanto nella storia in sé e per sé quanto nella lentezza della stessa. Si percepisce, forte, il senso di assistere ad un qualcosa senza fine. (Redeyes)

***! Il brillante escamotage della terza serie è senz'altro la presenza di immagini e frammenti di vita vissuta dai personaggi principali dopo le vicende dell'isola. Questo espediente (il cosidetto flashforward) compensa alcuni momenti di calo di tensione che sono inevitabili in una serie che comincia a contare parecchie puntate ma rimane sempre intrigante per lo spettatore. (Galbo)

**** Lost 3: la storia continua. Anche dopo, verrebbe da dire. Infatti ai flashback, marchio di fabbrica della serie, si aggiungono questa volta anche i flash-forward, anticipazioni sulla vita di alcuni personaggi dopo il ritorno dall'isola. Si fa la conoscenza degli Altri, ormai divenuti personaggi della serie a tutti gli effetti. Le vicende si intrecciano sempre di più, senza però arrivare ancora ad uno scioglimento. (Sabryna)

*** Si fa un tantinello stantio l'escamotage del flash-back (utile, qui più che mai, ad allungare il brodo, a mio avviso); se ne sarà reso conto anche il buon J. J. Abrams... alla fine il "trucchetto" si sovverte: giù con i flash-forward! Trovano risposta numerose domande sorte nelle precedenti stagioni e proprio per questo la serie perde inevitabilmente in freschezza. La curiosità però rimane sempre elevata e le puntate si lasciano guardare con sommo piacere. (Harrys)

**! L'inizio della fine non tanto della storia quanto del fascino di Lost. Gli sceneggatori, infatti, inebetiti dai complimenti ricevuti, decidono di contorcere la storia a più non posso e la farciscono di flashback e flashforward esagerati. Col risultato che starci dietro fa venire un gran mal di testa. Anche gli scontri sull'isola prendono pieghe non proprio coerenti e vien voglia di abbandonare i naufraghi al loro - troppo aleatorio - destino. (Capannelle)

***** La serie ha vissuto un crescendo di emozione e bellezza con un picco nella terza stagione. Nonostante l'inizio un po' lento atto a introdurre il mondo degli Altri, il telefilm prende il via fino ad arrivare al finale più intenso e traumatico. La serie è giunta a una tappa, a metà del percorso, e la verità che si scopre nel flashback finale è senza precedenti. Locke è sempre più rilevante insieme a Desmond, Ben e Juliet, il passato dell'isola più chiaro ma i nuovi misteri non mancano e saranno sempre più criptici. (Mr. Geko)

***! Pur più discontinua delle prime due bellissime annate, questa stagione offre non pochi picchi di straordinaria qualità. È anche la stagione in cui si inizia a dare omogeneità e coerenza alla mitologia alla base della serie: è durante la realizzazione di questa che si decide il termine delle 6 stagioni. Il meccanismo dei flashback ad esplorare il passato degli isolani mostra un po' la corda (in futuro verrà riservato ai nuovi personaggi). Conosciamo meglio i cosiddetti Altri, mentre si affacciano ancora nuovi misteri e strani fenomeni. (Kowalski)

**! Continua la saga di Jack, Kate, Sawyer & company. Per ogni domanda che si chiude se ne aprono altre tre e la questione si fa sempre più complicata. Non siamo più ai livelli delle prime due serie ma l'interesse si mantiene comunque abbastanza alto grazie anche ad alcuni nuovi personaggi, alla presenza massiccia degli "altri" e all'utilizzo dei flask forward, dopo i numerosi flashback delle prime due serie. (Ilcassiere)

* E finalmente, dopo il tanto agognato successo, le megalomanie di onnipotenza degli autori si spiegano come vele al vento. La storia si complica sempre di più, i personaggi cominciano ad avere attacchi schizoidi e le vicende si interlacciano tra loro in maniera convulsiva ed ancora più inutile che nellle precedenti serie. La noia è dietro l'angolo, ma io l'ho provata sin dalla prima serie (Satyricon)

*** Assumono rilievo gli Altri, di cui si inizia a fare una conoscenza approfondita. I flashforward prendono il sopravvento e il triangolo Jack-Kate-Sawyer si infiamma. Qui la serie, pur comunque di un certo livello, inizia a prendere una china un po' discutibile, andando a parare oltre quanto suggerito dalle prime due. Desmond acquista di peso (e non è un male) e così pure Ben e Juliet. (Xamini)

****! Continuano le stagioni ma il livello rimane altissimo. I personaggi si alternano sullo schermo tra passato, presente e futuro in una continua escalation di eventi emozionantissimi. Si entra anche nei personaggi dei cosiddetti "altri" con approfondimenti ad hoc. Si ha sempre la sensazione che debba succedere qualcosa di spiazzante e contraddittorio. Sublime. (Pinhead 80)

*** L'ottimamente ben congegnata serie, in questo terzo gruppo di episodi, inizia a rivelare qualche cedimento: per la prima volta si avverte che gli sceneggiatori (o il software addetto agli intrecci?) abbiano necessità di "tirare avanti" e così, anche se per poche volte, si manda "avanti veloce" col telecomando in alcun flashback. A ciò si aggiungono il flashforward che non lasciano presagire nulla di buono. La voglia di andare avanti a seguire rimane, ma con meno interesse. (Lythops)

*** Questa serie continua ancora a mostrare episodi ben scritti e gran lavori di sceneggiatura, ma al tempo stesso, tra vari escamotage tecnici di "cattura" dell'interesse e quindi flashforward nella parte finale, spiegazioni sempre piu latitanti e un continuo infarcire di eventi, la trama inizia a sembrare quella di una storia che vuole reggersi solo grazie all'infinità delle macchinazioni e il tutto perde di una certa credibilità e quasi difficoltà per lo spettatore nell'assemblare il tutto, ma ancora i colpi di scena funzionano. (Fabbiu)


STAGIONE 4 (2008)


**! Si comincia a faticare e non poco; arranca la sceneggiatura orientata più verso la ricerca del colpo ad effetto, che non arriva, che verso una linearità. Benjamin Linus assume i contorni del onnipotente finendo per divenire una sorta di Dio in terra. Si scioglie qualche dubbio ma se ne gettano nel calderone altrettanti. Nota positiva: Jeff Fahey, simpaticissmo, attore. Lasciate perdere! (Redeyes)

*** Composta (a differenza delle altre serie) da 13 episodi a causa di uno sciopero degli sceneggiatori americani, la quarta serie di Lost accentua gli intrighi grazie all'uso sempre maggiore dei flashforward e all'introduzione di nuovi personaggi giunti in prossimità dell'isola su una misteriosa nave (nella quale compare anche Michael personaggio storico delle prime due stagioni). Se da un lato si accentua l'inverosimiglianza complessiva della storia, va detto che la creatività degli autori è ancora in grado di tenere in piedi una serie avvincente. (Galbo)

**** Dopo tanti e tanti episodi, la serie inizia leggermente a perdere un po' di colpi. L'epilogo è ancora lontano e la voglia di venire a capo di tutti i misteri è sempre più alta. Inoltre, i flash-forward sono sempre più frequenti e tendono a confondere un po' le idee. Ad ogni modo, si aspettano le due serie finali, sperando che ci sia realmente una fine. (Sabryna)

***! Notevole la ventata d'aria fresca portata dalla "rivoluzione" flash-forward. In questa quarta stagione trovano risposta numerose questioni scottanti lasciate in sospeso nelle precedenti: si arriva al sodo senza deludere le aspettative. Nonostante ciò emergono nuovi enigmatici particolari, che rendono inevitabilmente lo spettatore in qualche modo "dipendente" dalla serie. A mio avviso, dopo la prima, la migliore stagione. (Harrys)

* Vabbè, se per fare gli sceneggiatori tv basta inventarsi una marea di minchiate che tanto poi non sarai mai chiamato a spiegare, mi candido per farne almeno 500 serie, di Lost. Continua l'accumularsi di carne al fuoco e praticamente tutto rimane ancora inspiegato; forse si fa conto sul fatto che i misteri più vecchi saranno dimenticati dal superficiale spettatore impegnato a capire se l'azione che sta seguendo si svolge nel presente, nel passato o nel futuro. Basta!!! (Venticello)

***! "L'Inizio della fine": il titolo della prima puntata della quarta stagione è segnale di trovarsi nella seconda parte di Lost. Nuovi personaggi (ottimo Faraday), nuove fazioni e i flashforward una rivoluzione nella narrazione ed un nuovo gioco di logica per lo spettatore. I misteri sono sempre più surreali e le risposte scientifiche vengono un po' perse in cambio di un finale completamente fuori dagli schemi. Il livello generale, comunque ottimo, non è quello delle passate stagioni. Alcuni grandi momenti. (Mr. geko)

**! Nota di merito per la presenza del personaggio di Faraday. La serie resta, tuttavia, strozzata dallo sciopero degli sceneggiatori e l'aumento di personaggi, così come quello della complessità non giova alla bontà dell'idea di fondo. Quel che rimane è una gran curiosità di vedere lo scioglimento dei vari nodi che si sono via via creati. (Xamini)

** Era inevitabile che l'originalità e la qualità della serie tv "Lost", arrivati alla quarta serie, calasse. La trama si infittisce sempre più, ma in modo piuttosto confuso e solo l'utilizzo dei flash-back e flash-forward ci salva dalla noia. La nave ed il suo equipaggio non sono sull'isola per salvare i superstiti ma per uccidere Benjamin Linus il quale riesce non solo a sfuggire ma anche a "spostare" letteralmente l'isola. Nel frattempo qualcuno, temporaneamente, riesce a tornare nel proprio mondo. Bah! (Ilcassiere)

****! Continuano le stagioni ma non diminuisce il fascino di questa incredibile serie ricca di colpi di scena. Si cominciano a risolvere alcuni misteri dell'isola ma altri e ben più intriganti vengono alla luce. Un episodio tira l'altro e la curiosità aumenta in maniera esponenziale. La serie si arricchisce dell'uso del flash forward. Assolutamente imperdibile. (Pinhead80)

*** Arrivati alla quarta stagione ci si chiede cos'altro abbiano in serbo le due successive. Oramai il flashforward ha definitivamente soppiantato il flashback di fatto assolutamente inutile. Qualche trovata felice in contrapposizione a idee improponibili: la morosa di Dawson in ascolto proprio su quel canale, l'isola che sparisce ruotando una ruota gelata... Restando immutata l'ottima tecnica, oramai Lost lo si guarda per quello: tecnicismo e discreta partecipazione. (Lythops)

***! La terza serie, specie verso la fine, era diventata un po' prolissa e mostrava segni di ripetitività e una lunghezza troppo ricercata? Bene, la quarta serie presenta un innovato stile narrativo, riprendendo i flashforwards che in parte già erano stati anticipati nella serie scorsa e facendoli diventare punti chiavi della vicenda, alternati con ciò che succede nell'isola; insomma lo spettatore deve criptare il mezzo; piu bella della terza, piu originale, ma ormai piu il tempo passa e piu la magia convolgete dei primi episodi sembra una cosa lontana. (Fabbiu)


STAGIONE 5 (2009)


*** Di sicuro non è la migliore stagione. Di certo è la più discontinua. Il fascino rimane soprattutto nelle puntate che vanno dalla 9 alla 14. Le prime puntate sono episodi di transizione, spiegano molte cose facendo sì che si perda parte del fascinoso mistero che accompagna di solito quelle cose che non vengono del tutto svelate e non sono certo tese come le altre puntate della serie anche se forniscono qualche risposta in più (serviva davvero? Probabilmente era l'unico modo per andare avanti?... Ultima puntata delirante, con troppa carne al fuoco. (Ghostship)

*** La serie si mantiena sui soliti, vincenti, binari. Nelle prime puntate il livello di perplessità era elevato: troppo confusionarie, i continui viaggi nel tempo destabilizzavano non poco. Fortunatamente, più o meno a metà, la serie prende una piega più interessante, cominciando a dare risposte ai "grandi" quesiti di Lost, seppur rimanendo spesso sul "misterioso" e, a volte, sull'approssimativo (difficili da digerire alcune soluzioni). Di certo non la migliore stagione, anche se arrivati a questo punto credo non si poteva chiedere di meglio. (Harrys)

*** Vuoi perché la fine si avvicina, vuoi perché un piccolo spiraglio di senso sta tornando a galla, ma questa stagione non dispiace affatto. La fotografia è, come al solito, eccellente e piace anche la sceneggiatura. Si abbandonano, o quasi, i vari fast forward o flashback e si aggiungono i salti temporali. Appare, finalmente, Jacob e Ben Linus, finora pressochè simile a Dio, scende dal piedistallo umanizzandosi. Ovviamente il finale lascia con l'amaro in bocca. In certi momenti si rischia di commuoversi addirittura! Promosso. (Redeyes)

*** Con questa serie il telefilm riprende quota e catapulta tutta l'attenzione del pubblico nel futuro, verso la sesta ed ultima serie. Molti conti tornano (anche se in proporzione vi sono ancora parecchi enigmi). Gli sceneggiatori si sono dati un bel da fare ad incastrare vicende e rapporti di parentela, ma il risultato è ben fatto e abbastanza verosimile. Tutto da gustare il finale, che lascia col fiato sospeso. Aspettiamo l'ultima serie. (Sabryna)

*** Dopo un inizio un po' stentato, la quinta serie di Lost prende rapidamente quota e non delude ancora una volta i suoi numerosi sostenitori. L'utilizzo degli espedienti narrativi temporali risulta alla lunga efficace anche se inizialmente spiazzante e i personaggi sono raramente banali e forniscono spunti interessanti alla narrazione. Buono. (Galbo)

*! Forse la peggiore delle 5 stagioni ad oggi trasmesse, ti illude che qualcosa si risolva ma subito viene buttata altra carne al fuoco. Se vogliamo l'unica cosa che si salva è l'atmosfera 70s che si respira. Si arriva a fatica alla fine e per fortuna la prossima stagione sarà l'ultima. (Venticello)

*** Una stagione ricca di risposte tutto sommato. Come livello la parte centrale non è al pari delle precedenti stagioni, ma si riprende all'inizio e nel finale. Tante storie e non più flash, tanti gruppi che via via si riuniscono. Tutto sembra preparato per l'accattivante finale. Alcune scelte non piaceranno a tutti ma era destino; il progetto inizia a far intuire il suo tramonto ma le scene che diventeranno mitiche per i fan non mancano. (Mr. Geko)

*** Ridimensionamento di Ben, introduzione dei salti temporali che destabilizzano un attimino lo spettatore (non che prima fosse tutto semplice, eh), a suon di paradossi. Inizia a farsi preponderante il nome di Jacob. Complessivamente una stagione che ha parte del suo fascino nella spiegazione dell'origine di alcuni personaggi e alcuni aspetti. In ogni caso, preparatoria alla stagione finale. (Xamini)

****! Pur essendo arrivati alla quinta stagione gli sceneggiatori dimostrano di avere ancora molte frecce al loro arco. Mentre alcuni misteri vengono svelati altri li rimpiazzano, pronti per essere (speriamo) svelati nella sesta e ultima stagione. L'idea di catapultare i personaggi di Lost agli albori del progetto Dharma è semplicemente geniale. Namasté, amici. (Pinhead80)

***! Curiosamente migliore delle precedenti 3 e 4, questa stagione non delude riprendendo quota e ritmo anche grazie ai salti temporali che si aggiungono ai già ampiamente collaudati flash. Non mancano momenti davvero intensi e la squadra di attori si conferma veramente ottima, per non parlare del doppiaggio italiano. Peccato per i rari episodi pseudoreligioso-filosofici e metafore che, personalmente, ho poco apprezzato. Poco credibile il fatto che i "nostri" parlino per radio nei momenti topici, vista la presenza del centro di ascolto. (Lythops)


STAGIONE 6 (2010)
 
 ***
La chioma è troppo folta e riccioluta: non tutti i nodi vengono al pettine. Giunti allo storico epilogo, i due autori dimostrano che la storiella del "finale in mente sin dall'inizio" non era altro che, per l'appunto, una discreta balla. Col fiato sul collo, si è deciso di puntare sul finalone poetico aperto a decine d'interpretazioni. Sin troppo comodo, secondo la mia modesta opinione. Ad alcuni, tuttavia, potrebbe pure piacere... in fondo le vecchie e sane venature malinconiche hanno sempre sortito un discreto effetto. Né malvagio né entusiasmante. (Harrys)

****! Una stagione finale che ripaga quasi ogni momento di dubbio avuto durante la serie con tante puntate stupefacenti, ben realizzate e con grandi interpretazioni. Lo scontro con una verità fin troppo irrazionale non piace ai più scettici ma è anche semplice da accettare. La trama giunge ad un grande finale epico e mistico quasi lasciato all'interpretazione, come a farci intendere che i misteri sono in fondo il contorno della saga del volo 815. Ogni tematica viene conclusa, prima o dopo; rimangono dei buchi nel puzzle, è vero, ma non troppi. (Mr. Geko)

****! Non c'è che dire: col finale della sesta ed ultima stagione di Lost, gli autori giocano la carta dell'epilogo strappalacrime. E gli viene bene, anzi benissimo. Diversi misteri non ottengono risposta, ma probabilmente non ha neanche più senso trovare delle risposte. Ad ogni modo, le ultime puntate sono al fulmicotone e lasciano col fiato sospeso. Poteva esserci una fine migliore e più degna? Non è dato saperlo, ma poteva anche andare peggio di così. Ciò che conta è che Lost ormai è storia. (Sabryna)

****! Capolavoro o presa per il culo, si chiedono tutti. Lost ormai è entrato nell'immaginario culturale collettivo e volenti o nolenti se ne discuterà per moltissimo tempo. La sesta stagione era attesa al varco da tutti. Sono arrivate le risposte? No, non tutte e molto è lasciato all'interpretazione del pubblico. Tuttavia rimane una visione imprescindibile, soprattutto per un lavoro sui personaggi che ha dell'eccezionale. Raramente è accaduto qualcosa di simile. L'ultima puntata è qualcosa che va oltre. Addio losties, sei anni meravigliosi. (Supercruel)

***! La stagione finale di una delle serie più complessi ed entusiasmanti partorite negli ultimi anni. Il tema portante, quello delle realtà parallele (sul fondamento del finale della serie precedente), tiene botta per tutti e 16 gli episodi e costituisce, a tutti gli effetti, l'ennesimo "rilancio" rispetto alla montagna di misteri accumulatisi. Nondimeno la maestria narrativa e la forza ormai acquisita dai personaggi ci traghetta a un finale che, contestato ovunque, probabilmente non avrebbe potuto essere diverso. (Xamini)

****! Che malinconia, quando finisce una serie! Lost si rialza dopo le ultime due stagioni zoppicanti (soprattutto la quinta, con quegli insulsi viaggi nel tempo...). Sicuramente nei cento episodi precedenti era stata messa troppa carne al fuoco, tuttavia la scelta di non risolvere tutto - apparentemente comoda - ha permesso di lasciare spazio ad alcuni momenti tra i più toccanti della serie, che negli ultimi episodi commuove e convince. Manca solo Mr. Eko! (Coyote)

****! Cala il sipario su una delle serie più coinvolgenti ed entusiasmanti che io abbia potuto vedere in vita mia. Anche in questa sesta e ultima stagione i colpi di scena sono dietro l'angolo, fino all'epilogo (che a tutti non può e non deve piacere). Una cosa è certa: questa è una serie che rimarrà nelle menti e nei cuori di chi l'ha vista, ed è difficile accettarne la fine. Straordinario il lavoro sui personaggi (indimenticabile la puntata dedicata al passato di Richard Alpert). Il mondo delle serie-tv dopo Lost non sarà più lo stesso. (Pinhead80) 

** Nessuno può discutere la tecnica con cui è stata realizzata anche l'ultima serie perché, sotto questo lato, è un capolavoro. Dal punto di vista emotivo, invece, ha non pochi momenti irritanti in cui gli attori vengono fatti lavorare al limite del comico come in tutte quelle scene in cui, in modo sinceramente spicciolo, si tenta a tutti costi lo strappalacrime e l'atmosfera assume toni da telenovela quasi brasiliana. Deprimente l'episodio delle origini di Jakob e fratellino. (Lythops)

*** Tanto di cappello agli sceneggiatori. Con un finale non finale ci lascian quasi soddisfatti. Innumerevoli i dubbi che rimangono, così come quel maligno pensare che sia partito in un modo e terminato in un altro (basti pensare che doveva terminare alla puntata 100). Ho apprezzato, anche in questa stagione, più l'esteticità di certi episodi svincolati da un senso d'insieme che altro. Strappalacrime ma ben congegnato e ben reso il finale. Salvato in corner, ma a mio giudizio un po' truffaldino più che innovativo. (Redeyes)

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