Morte a Buenos Aires - Film (2014)

Morte a Buenos Aires

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/02/16 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 19/02/16 05:47 - 12372 commenti

I gusti di Galbo

L'ispettore Chavez indaga insieme ad un giovane collaboratore su un delitto avvenuto nell'ambiente gay di Buenos Aires. Film argentino ambientato negli anni '80, è realizzato con un notevole gusto estetico, espresso da una fotografia molto curata. Più che la trama, è rimarchevole la cura della psicologia dei personaggi e l'analisi delle loro relazioni interpersonali. Il protagonista in particolare è un poliziotto che vive un contrasto interiore che esploderà nel corso della vicenda. Ottima la prova dei due attori protagonisti. Un buon film.

Kinodrop 14/08/18 20:17 - 2908 commenti

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Un ricco e potente signore viene trovato ucciso nel proprio letto e si sospetta subito di un delitto a sfondo sessuale. Le indagini sono affidate all’ispettore Chavez, cui si affianca un giovane poliziotto avvenente e un po’ troppo volenteroso. Noir argentino di ottima fattura ambientato nel mondo gay della capitale negli anni ‘80, tra traffico di cocaina e poliziotti “tolleranti”, con un velo di ambiguità, gelosie e passionalità più o meno represse. Bella la prova dei due poliziotti che esaltano la coerenza di una trama intrigante e non consueta.

Daniela 5/07/19 17:35 - 12606 commenti

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Per incastrare il presunto l'assassino di un gay altolocato, l'Ispettore Chavez si serve di un giovane agente che deve avvicinare e sedurre uno degli amanti dell'uomo in modo da procurarsi le prove della sua colpevolezza... Un thriller intrecciato ad storia di attrazione involontaria fra due uomini eterosessuali: poco convincente su entrambi i fronti. L'improbabilità di certi snodi vanifica l'interesse per il versante investigativo, mentre l'estrema prevedibilità del twist nell'epilogo lo priva di ogni pathos. Poco da salvare, a parte Bichir, bravo nonostante il personaggio ingrato.

Beffardo57 15/01/20 09:00 - 262 commenti

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Blando thriller in cui prevale l'attenzione al contesto: in una Buenos Aires provinciale e dimessa, che rasenta lo squallore, si muove una squadra di poliziotti scalcinati, un po' incapaci e un po' corrotti. L'ambiente omosessuale al centro dell'indagine slatentizza pulsioni inaspettate nell'ispettore. Qualche licenza poetica, estetizzante, nella scena dei cavalli liberi per la città di notte. Nel complesso si può vedere.

Pigro 13/01/20 09:44 - 9623 commenti

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Un poliziotto è obbligato dal capo a fingersi gay per incastrare un assassino: o almeno questo è ciò che sembra per molto tempo in un film (vagamente almodovariano) dove la simulazione e le apparenze sono la chiave di volta dei rapporti. La storia, in realtà, non è particolarmente ricercata e raffinata, e ogni tanto ci sono momenti tanto suggestivi quanto forzati (i cavalli in fuga nella città notturna). Ma il punto di forza vero è l’inesorabile trasformazione psicologica del comandante di fronte al diabolico angelo della seduzione. Non male.

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  • Discussione Daniela • 5/07/19 17:48
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Carlos Casella, che ricopre il ruolo dell'amante dell'aristocratico assassinato, canta tutte le canzoni inserite nel film, compresa "Splendido splendente" della nostra Donatella Rettore, di cui viene mantenuto il testo in italiano.

    Il bellissimo Chino Darín, qui al suo primo ruolo di rilievo cinematografico dopo molte apparizioni in serie tv, è figlio di Ricardo Darin, uno dei più noti attori argentini.
    Ultima modifica: 5/07/19 18:15 da Zender