Discussioni su Surveillance - Film (2008)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Lucius • 17/10/10 18:15
    Scrivano - 9051 interventi
    Il film è girato con lo stile di un programma investigativo, con la macchina a mano, le immagini sembrano a volte catturate da una telecamera tv a circuito chiuso.
  • Buiomega71 • 24/04/21 10:03
    Consigliere - 26027 interventi
    E Jennifer si riconferma proprio figlia di sua padre, con questo thriller bastardissimo e pulpissimo, feroce, cinico e spietato (si salva quasi nessuno dal massacro che Jenny mette in scena con beffardo e crudele ghigno femineo stampato in faccia), dove non solo i personaggi non sono quello che sembrano, ma hanno tutti ben più di uno scheletro nell'armadio, tra poliziotti psicopatici, psicopatici che fanno i poliziotti, sanguinosi incidenti stradali con stragi splatter annesse, morbosetti giochetti erotici lesbo con soffocamento della vittima, tossici che tirano le cuoia vomitando (poi presi pure, cinicamente, in giro), umiliazioni (il padre di famiglia sdraiato a terra e il poliziotto che le monta sopra, in una grottesca pantomia che simula lo stupro omosessuale, ficcandole la pistola in bocca), incipit horror con la strage notturno/ casalinga della coppia (una via di mezzo tra Manhunter, Strade perdute e Le paludi della morte che verrà) e serial killer dalle inquietanti maschere lynchiane (non poi dissimili da quelle che indossavano i maniaci di Vacancy) che si inventano piani macchiavellici sfociando nel tripudio omicidia stradale alla luce del sole (il furgone che impatta facendo un macello, il cadavere legato al volante, la "ragazza" rapita dentro al sacco), fino al delirante twist finale sul vero volto dei colpevoli e la chiusa che risparmia il testimone più innocente (che aveva già capito tutto, facendo ben caso alle mani che si sfiorano).

    Boxing Helena (per il sottoscritto uno degli esordi più originali e coraggiosi degli anni 90) ha spianato la strada facendo conoscere la mente distorta, la poetica morbosa e il gusto visionario della piccola di famiglia, Surveillance ne conferma il talento, Chained (forse più maturo narrativamente e più compatto, di cui condivide l'aspetto della mancanza genitoriale e del suo surrogato criminoso) la consacra definitivamente, contando poi anche quell'operazione bizzarra, forse non perfettamente riuscita, che è Hisss, monster movie uterino e sgangherato, in parte rovinato dalle manomissioni bollywoodiane.

    Le strade della paura di Jennifer hanno i riverberi di Non aprite quella porta (gli animali morti lungo la strada), le influenze di papà, le scie di sangue sull'asfalto di The Hitcher (la bambina in auto testimone della predazione stradale della coppia di serial killer) di quel sapore rancido, ruvido e tipico del cinema settantiano on the road e uno smarrimento narrativo che crea una specie di blackout mentale che ricorda Identità di James Mangold (là un motel sotto la pioggia incessante, quì una sperduta stazione di polizia nel cuore del nulla del Nebraska, la storia dei personaggi a flashback), dove mischia humor macabro, scampoli surreali e distorsioni visive, in un coacervo di squilibri mentali (sbirri bastardi compresi) dove non si sà più chi dice la verità o meno, dove la linea che separa il bene dal male diventa flebile fino a scomparire del tutto.

    Surveillance suggella il blasone di famiglia, la follia è di normale amministrazione a casa Lynch.

    Uno dei thriller più originali, corrosivi e travolgenti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni.


    Ultima modifica: 24/04/21 14:19 da Buiomega71