Tutte le cose sono piene di lei - Corto (2016)

Sicuramente altero e stravagante a partire dall’habitat montano arcano e arcaico come la nonagenaria protagonista che calcola a modo suo l’equazione tra dignità e morte,, ma mai perforante e verticale, contratto e implosivo quando si tratta di mettere a frutto le potenzialità medianiche della visionarietà come quelle concentriche dello sviluppo narrativo, sembra accontentarsi della fluttuante indefinitezza di fondo, che a tratti lo sorregge a fatica ma per lo più lo fa sprofondare senza dargli granché modo di raccogliersi. Così che tutte le cose del corto sono vuote di cinema.

La vecchia e la bambina: ossia, una contadina 90enne che vive isolata nella campagna abruzzese e una nipotina che le sta vicino con affetto. Un corto fatto di piccole cose, capace di sfiorare i massimi sistemi (il suicidio per gestire la propria morte) con la curata semplicità di una cinematografia che si nutre soprattutto di delicatezza e umanità. La protagonista è semplicemente meravigliosa e magnetica, con la sua forza e serenità, con i suoi silenzi e gli animali (che nel finale assumono magistralmente una forza a sé). Poesia della realtà.