Vorticoso e confuso susseguirsi di incontri tra personaggi legati in qualche modo al mondo della mafia siciliana, il film di Fusco colpisce fin da subito - almeno nell'edizione italiana - per un doppiaggio terrificante, che anche in presenza di un capolavoro avrebbe il potere di annientarlo. A parte Burruano e qualche altro, i protagonisti si ritrovano voci basse e piatte che in un attimo ci tuffano in ambiti più consoni a un ridoppiaggio simil-Youtube. E dire che sullo schermo si susseguono attori del calibro di Danny Glover, Michael Madsen, John Savage... Anzi, sembra proprio che i due personaggi principali siano Glover e Giovanni Martorana: s'incontrano su di un treno (nei panni rispettivamente...Leggi tutto di un prete e di un non vedente) e cominciano a mescolare concetti filosofico-teologici a ricordi del loro passato. Se però Glover limita questi ultimi a un flashaback avulso dal contesto in cui rientra indirettamente anche una donna che, seduta davanti a loro, lo sta fissando senza sosta, Martorana infila i suoi in un quadro ben più complesso, al quale si mescolano sprazzi di un presente in cui il boss italoargentino Dan Mancini (Madsen) sta tentando di sopraffare i vecchi capi di Cosa Nostra avviando una guerra di cui si afferrano giusto i contorni. Il resto è soprattutto una serie di sequenze d'effetto (si fa per dire) accostate senza troppa logica che si rifanno al tipo di linguaggio cinematografico d'oltreoceano con frasi/sentenza, duri faccia a faccia, attori spinti a gigioneggiare (si veda un Madsen a briglie sciolte, occhiali da sole e capello lunghissimo) e il solito Burruano che pare l'unico ad ambientarsi con facilità all'interno di una produzione tanto low-budget. La regia non incide, il film fatica a procedere, si sfalda tra nomi ed eventi che si perdono in un flusso temporale continuamente interrotto e invertito. Fotografia sparatissima, effetti digitali terribili (si veda l'esplosione dell'auto), un Glover che infila una serie interminabile di considerazioni sulla vita e oltre che sembran quasi messe lì per sfruttarne la presenza (dal sedile del treno non si muove per tutto il film).
Con un cast di tutto rispetto (Glover, Bauer, Madsen, Burruano) ma in pessima forma, siamo di fronte a un film di mafia di serie C per colpa di un doppiaggio orrendo e incomprensibile che lo fa scadere a fiction di bassa lega rovinando quel poco che c'era di salvabile; le cruente scene di sangue non bastano per realizzare un film decente, anzi sembrano solo fini a se stesse e mal girate. Madsen con la sua capigliatura ricorda vagamente Richard Benson; in fin dei conti pessimo esempio di cinema...
Giovanni Martorana HA RECITATO ANCHE IN...
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