Dietro la porta - Film (1992)

Nonostante sia un film per la tv, con tutti i suoi limiti risulta comunque essere abbastanza interessante. Buone la prova degli attori e la trama, da tipico thriller anni 90. Finito presto nel dimenticatoio. Consigliato sopratutto a chi adora i thriller morbosi degli anni novanta.

L'esperto di thriller via cavo Douglas Jackson confeziona un film che ha come modello di riferimento primario il Misery Reineriano, con la differenza che la vittima è una donna forzatamente segregata da uno psicopatico. Niente di così sensazionale, ma la storia pur seguendo schemi risaputi riesce a catturare pienamente, così da far arrivare senza calo alcuno al fatidico scontro finale. Baldwin si dimostra un villain coi controfiocchi, cinico e meticoloso; radiosa la Bateman. Gli appassionati di questo genere c'andranno certamente a nozze.

Inutile negarlo, Jackson ce l'ha su coi casi umani frenopatici. Qui nello specifico è il turno dello sconosciuto in casa, col suo assillante love bombing a incarcerare l'amabile coinquilina. Una buona regia, mai troppo televisivizzata, e un duo di protagonisti opportunamente scelti per la loro dìssona espressività (lei spigliata, solare ma un tantinello disavveduta alle malizie; lui civettone, tenebroso ma psichiatricamente fulminato come una lampadina) fanno di questa produzione canadese un ridotto ma garbato portmanteau al maschile di Inserzione pericolosa e Misery non deve morire.