Gugly • 28/03/08 11:54
Archivista in seconda - 4713 interventiQuesto film sconta il successo di un'ora sola ti vorrei. A parte il messaggio generale molto interessante, sconta una limitatezza che lo fa apparire molto simile agli spezzoni di Schegge che Raitre manda in onda ogni tanto, della serie " La donna che lavora". Però ( almeno questa è la mia sensazione), dato che il primo film è diventato famoso, si è trovato modo di distribuirlo al cinema con possibilità per l'autrice di ritenersi libera ed adottare un messaggio molto personale, ma che non arriva al pubblico che dovrebbe vedere per primo questo lavoro, ovvero le 20enni di oggi: quale gruppo di ragazze sceglie al cinema, magari con amici maschi di andare a vedere un documentario sulla donna italiana negli anni 60-70 con sole immagini d'archivio? E infatti al cinema eravamo 3-4 soggetti under 40, tutto il resto del pubblico era composto da mature signore che probabilmente hanno tempo e voglia di riconoscersi in quei frammenti visivi .
A parte il fatto che sono molto dubbia sulla possibilità della Rai di trasmetterlo anche in futuro, visto che in delle foto appare una giovanissima Emma Bonino che illustra gli strumenti specifici per un'interruzione chirurgica di gravidanza.
Piccola nota polemica: desiderando assistere ad una proiezione presente l'autrice, ho scritto un'e-mail al link indicato sul sito dalla produzione chiedendo se ci sarebbe stata tale possibilità per Milano. Mai ricevuta risposta.
Ultima modifica: 28/03/08 20:01 da
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