Buiomega71 • 2/09/23 10:36
Consigliere - 27111 interventiQuesto è il tipico film che andrebbe visto a scatola chiusa, senza leggere nulla a riguardo, perchè il megaspoilerone che ribalta totalmente l'ottica e la narrazione arriva a metà della pellicola, quindi quasi inevitabile non menzionare la svolta che la vicenda prenderà (riviste come
Film tv e
Ciak cercano di evitare l'effetto sorpresa che potrebbe svelare troppo, ma la seconda ti mette un
Truman show tra i film fac-simili e chi legge mangia subito la foglia)
Un pò così anche i commenti davinottici, che segnalano, tra gli altri,
Matrix e
Inception, ma è parecchio difficile (se non quasi impossibile) sottolineare questo aspetto, a meno che si parli e si scriva del film solo come un noir hitchcockiano di una ex moglie che assume il marito per far eliminare quello nuovo, rozzo, volgare e violento. Evitare il macro-spoiler è comunque assai arduo, a meno che si occulti assolutamente la parte centrale del film, fattore assai improbabile.
Comunque sia Knight si risolleva una costola dopo il noioso, lagnoso e sopravvalutatissimo
Locke (di cui rimane il rapporto padre/figlio), dove la parte prettamente noir risulta molto più intrigante e riuscita di quella fantasy che prende il sopravvento nella seconda, tra atmosfere sudaticce e afose e i ventilatori sui corpi nudi e sudati alla
Brivido caldo (gran scena di sesso-castissima- tra una caldissima-e ancora bellissima-Diane Lane e Matthew McConaughey e la Hathaway il versione
Donna che visse due volte).
L'ossessione mobydickiana per un tonno enorme da pescare, squali famelici che abboccano all'amo, un'isola dalle suggestive malie esoticheggianti, un ragazzino chiuso nella sua cameretta davanti ad un computer, le violenze domestiche, la fiamma del peccato che va a lambire le fantasie dantiane del mondo di Anthony, i giochi "perversi" che si annidano nella menti mangoldiane e riverberi alle allucinazioni perverse.
SPOILERL'isola che non c'è al posto del piovoso motel
FINE SPOILEROpera imperfetta, ambiziosa, curiosa, dal brutto happy end alla mulino bianco, ma a suo modo poco convenzionale e ottimanente diretta con un McConaughey burbero e scontroso che fuma continuamente e beve come una spugna nella tradizione hard-boiled chandleriana, in perenne ossessione e smarrimento mentale (da antologia l'incontro, sotto il diluvio, con il goffo e bizzarro omino rappresentate della Fontaine, che le svelerà la verità-da quì la svolta inaspettata che cambierà totalmente la prospettiva filmica-).
C'è pure la celebre frase di un grandissimo noir/luciferino anni 80 (
Io so chi sono) che potrebbe essere un'indizio per svelare l'inganno che si nasconde dietro l'isola.
Un'umiliante perquisizione corporea ai danni della Hathaway (il graffio sulla pelle di lei che scatena la violenza belluina del marito in modalità
Via dall'incubo) e un cafonissimo (quanto volgarissimo) Jason Clarke tra i punti di forza di un film non riuscitissimo, ma che riesce a tenere desta l'attenzione con pochi cali di ritmo.
E come giustamente scriveva un utente davinottico nei commenti, con tutti i suoi difetti sarà comunque difficile dimenticarlo in fretta.
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