Buiomega71 • 10/02/20 10:26
Consigliere - 27176 interventi 6 serate con i thriller da discount.
Quello che, truffaldinamente, è spacciato con noir alla
Brivido caldo o alla
Postino suona sempre due volte, è in realtà un ottimo thriller spanne sopra ai prodotti analoghi straight to video, dove si nota, in primis, la regia di Rodman Flender, più curata e incisiva della media televisiva di questo genere di film.
Flender azzarda con accenni "metacinematografici" (lo show televisivo con le imprese dello stupratore che terrorizza la zona di Los Angeles dove agisce) e getta nel gorgo della sfiga il povero Nick Corri (che non gliene và dritta una), preso di mira dalla seducente femme fatale (una Sally Kirkland più sexy che mai, in autoreggenti e tacchi alti) fredda e spietata calcolatrice macchiavellica, che userà il povero Corri per i suoi turpi scopi. Sì, ma quali turpi scopi?
Il bello di questo intrippante thriller è proprio questo, il twist rivelatore, a dir poco inaspettato e imprevedibile (sfido chiunque ad arrivarci su), colpo di genio che non ci si aspetta da un thriller destinato all'home video (e molto più d'effetto di titoli più blasonati e incensati), che và a toccare riverberi incestuosi e macchinazioni beffarde, in una chiusa che lascia a bocca aperta per la sua risoluzione che ha dell'inimmaginabile (eliminati i soliti luoghi comuni che riguardano soldi e eredità).
E se le vicende del povero Nick Corri tengono salda l'attenzione (i farlocchi problemi con la tv via cavo per fornicare con la Kirkland con il marito in casa, la misteriosa macchina nera che vuole farlo fuori, gli spiacevoli scambi di persona che sfiorano il linciaggio, un rottame di auto che lo lascia a piedi nei momenti clou, l'accendino come prova schiacciante, lo sperma che lo incastra, l'audiocassettina della segreteria telefonica-con la voce della Kirkland in fase zoccoleggiante- che lui, pensa, sia una prova schiacciante, travestito da cameriere dove si intrufola ad un party per avvicinarsi alla Kirkland, le telefonate minacciose che riceve, con le donne non gliene va dritta una-con lui ci provano solo le granny- i sospetti che lo assillano sino a sconfinare nella paranoia, e , infine, il beffardo e crudele destino che lo attende), la Kirkland seduce con gli autoreggenti (al ristorante) con amplessi nei bagni del raffinato locale e si lascia andare a solitari dopo aver provocato Corri (non ultimo l'entrata del marito mentre Corri e la Kirkland sono presi dalla lussuria in camera da letto, e succede il patatrack, che dà il via alla folle pianificazione della donna, fino alla sorprendente e grottesca-nonchè sanguinosa- svolta finale "
Calati i pantaloni").
La fotografia del braccio destro di Cristopher Nolan (Wally Pfister) impreziosisce il lato estetico e la tematica delle "passioni fatali" tra ragazzo giovane e supermilfona diabolica acquisisce i tratti della follia e dell'insano amore materno.
Come detective della polizia c'è il futuro regista del
Diavolo blu e di
Qualcuno stà per morire (Carl Franklin) e l'autore dei
Giovani diavoli si dimostra narratore talentuoso e personale, che si inalza parecchio rispetto all'anonimità di certi prodotti facsimile, facendo del suo thriller qualcosa che va al di là di un semplice thrillerino da discount.
Sicuramente tra i migliori film marchiati dalla Concorde cormaniana.
La Kirkland, poi, oltre ad un fisico mozzafiato da supermilf, incide in uno dei ruoli più riusciti della sua carriera.
Quando pensi di vedere il solito triangolo amoroso con delitto, e invece...
Istantaneo, piccolo, cult.
Il film ebbe pure un sequel apocrifo (nulla a che vedere con la vicenda narrata da Rodman Flender) dal titolo
In the Heat of Passion II: Unfaithful, uscito da noi come
Morte apparente.
Buiomega71