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Discussioni su Safari rosso sangue - Film (1988)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/08/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Non male, dopotutto:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Buiomega71 • 5/08/14 10:12
    Consigliere - 27455 interventi
    Rassegna estiva: Le Regine del B-Movie

    Classico "adventure movie" dai sapori animalisti (salvaguardare gli elefanti dal massacro perpetrato dai bracconieri per l'avorio) intinto in location nature nemmeno poi tanto romantiche (sole, polvere, fiumi, rocce) che inizia nella migliore tradizione dell'eco vegeance (bufalo ferito e imbizzarrito che carica incazzoso), per poi virare in banalità e noia (l'inseguimento polveroso nella savana sulle Landrover prende per sfinimento) e via via acquista le fattezze di un documentario da National Geographic (gli elefanti in branco, le varie specie animali) sottolineate da uno score orripilante da soft-porno

    Siamo dalle parti di un esotico avventuroso degli anni '50, infarcito di luoghi comuni, con violenza ai minimi storici (nonostante il titolo italiano kinghianizzante) e una regia non proprio all'altezza (non dico che debba essere per forza un John Boorman, però...) che dalla sua ha però un John Rhys-Davies (co autore dello script insieme alla Moore) di rara bastardaggine, bracconiere schizzato e senza scrupoli, che si grogiola nel massacrare inermi mandrie di elefanti al fiume, non disdegna lo stupro (tentato), costringe la povera animalista ad assistere al macello di un elefante per sradicarle le zanne (ovviamente off-screen), abbagliato da una lucidafollia e sempre sull'incazzoso andante grondante di sudore a ogni fotogramma.

    La mano femminile della Moore si avverte poco (se non nella figura dell'animalista di Lucy Gutteridge-che recita da cani- e nella vendetta femminea nel pre-finale) e il film viaggia sui binari della mediocrità (il cattivone rapisce la bella, il bel guardiacaccia si getta all'inseguimento per tutta la savana per strapparla dalle grinfie ingrifate di Davies) anche se (doppiaggio a parte) i dialoghi non sono poi così terribili

    Insomma, film da due palle striminzite, se non fosse che proprio prima dei titoli di coda arriva una chiusa finale brutale e inaspettata, fulminea come una fuciliata, che sovverte il romanticheggiante happy-end e fà guadagnare punti al filmaccio

    La Moore e un'animalista sfegata (e si vede),lascia da parte femminismi vari, per il classico film d'avventura che non fa male a nessuno (se non per il brutale finale e per chi e sensibile alla causa della strage degli animali in Africa-ma non c'è crudeltà compiaciuta alla Deodato su questi ultimi, quindi si può stare tranquilli-).

    Comunque la tensione, seppur scricchiolando, regge.
    Ultima modifica: 5/08/14 10:59 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 5/08/14 10:36
    Consigliere - 27455 interventi
    Da Wikipedia alcuni titoli internazionali del film:

    in Germania Ovest nel marzo del 1988 (African Amok - Die Jagd nach dem weißen Gold)
    in Portogallo il 29 luglio 1988 (Presas de Marfim)
    in Spagna (La jungla de marfil)
    in Finlandia (Syöksyhampaat)
    in Italia (Safari rosso sangue)
    in Inghilterra (Fire in eden)

    Non ho trovato foto che ritraggono la regista Tara Moore (al suo unico film da regista)