Discussioni su Robin Hood - Serie TV (1984)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/07/19 DAL BENEMERITO DARKKNIGHT
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  • Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
    Darkknight

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
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  • Darkknight • 18/07/19 15:01
    Magazziniere - 154 interventi
    In Italia Robin of Sherwood è praticamente sconosciuta, poiché la RAI la trasmise a suo tempo col più convenzionale titolo Robin Hood, dopodiché sparì nel nulla. Invece nel resto del mondo gode ancora di un folto cult-following tanto che, nonostante il successo planetario del kolossal con Kevin Costner uscito cinque anni dopo, molti continuano a considerare Robin of Sherwood la versione migliore e definitiva della leggenda.
    Questo perché il creatore della serie, Richard Carpenter, ha saputo fondere abilmente sia gli aspetti storico-realistici della storia di Robin Hood ,sia quelli fantasy fiabeschi.
    Molti credono che Robin non sia mai esistito ma sia solo una rielaborazione di Herne il Cacciatore, mitico protettore dei boschi del folclore pagano. Quindi, nella versione di Carpenter, Robin viene scelto da Herne come proprio campione.
    Altri studiosi ritengono che Robin Hood sia esistito, ma non sanno se fosse in realtà tale Robin di Loxley(villaggio dalle parti di Sheffield) o il conte Robert della contea di Huntingdon. Anche in questo caso Carpenter salvò capra e cavoli: nella prima metà della serie il protagonista sarebbe stato Loxley, interpretato da Michael Praed (che in quel periodo era anche il principe di Moldavia nella soap Dinasty). Morto lui, il nome di battaglia di Robin Hood sarebbe stato ereditato da Huntingdon, interpretato da Jason Connery, figlio di Sean.
  • Darkknight • 18/07/19 15:05
    Magazziniere - 154 interventi
    Il resto della banda è quello tramandato dalle ballate. L’amata lady Marion di Leaford (Judi Trott, forse l'unica Marion rossa), frate Tuck (Phil Rose) il corpulento Little John (Clive Mantle), Will Scarlet (Ray Winstone, visto anche in Indiana Jones 4), e il giovane Much (Peter Llewellyn Williams).
    L’unica concessione alla modernità politically-correct è il personaggio di Nasir, guerriero saraceno che probabilmente ha ispirato l’Azeem di Morgan Freeman nel film di Costner. Lo interpreta Mark Ryan (il quartiermastro Gates di Black Sails).
    Ultima modifica: 18/07/19 15:06 da Darkknight
  • Darkknight • 18/07/19 15:15
    Magazziniere - 154 interventi
    Guest-star di lusso sono stati John-Rhys Davies come re Riccardo, Phil Davis (Jud di Poldark) come principe Giovanni, e Richard O'Brien (The Rocky Horror Show) come Gulnar, uno stregone pagano.
    Qua e là sono apparsi anche John Nettles (L'Ispettore Barnaby), Matt Frewer (Max Headroom), David Rappaport (I banditi del Tempo), e Nick Brimble (futuro Little John nel film con Costner).
  • Darkknight • 18/07/19 15:17
    Magazziniere - 154 interventi
    La serie era co-prodotta dalla Goldcrest, casa di produzione celebre per film di successo come Momenti di Gloria, Gandhi e Mission. A metà anni ’80 andò incontro a sonori flop al botteghino (come Revolution con Al Pacino), e per rimediare alle perdite smise di finanziare Robin of Sherwood. La rete britannica ITV, non potendosi permettere di produrlo da sola, cancellò lo show prima del tempo.
    Negli ultimi episodi, Marion decideva di entrare in convento, mentre il nuovo Robin scopriva d’essere il fratellastro del tirapiedi dello sceriffo, sir Guy de Gisburne , interpretato da Robert Addie (1960-2003), il Mordred di Excalibur. Nessuna resa dei conti decisiva, e quindi nessun finale vero e proprio.
    Questa ingiustizia nei confronti nella serie non ha fatto altro che nutrire nel pubblico la voglia di vederne proseguire la storia. E nel 2016, grazie a un crowdfunding dei fan, è stato possibile realizzare Robin of Sherwood: The Knights of Apocalypse, un audio-dramma con le voci del cast originale (incluso Praed, in un’apparizione come fantasma), basato sullo script che Carpenter aveva lasciato come ideale conclusione della serie. I proventi della vendita (come da volontà dello scomparso Carpenter) sono stati devoluti alla Croce Rossa britannica.