Buiomega71 • 17/08/24 10:16
Consigliere - 27215 interventi Rassegna estiva:
Postatomica-L'estate italiana del dopobomba L'inizio trasuda del miglior Castellari dei tempi del
Grande racket (i soldati in tuta argentata e casco che evaquano il Bronx a colpi di lanciafiamme, i genitori di Trash bruciati vivi-con Romano Puppo che distrugge le visiere dei caschi nel tipico ralenti castellariano-, Trash che spara a freddo agli sciacalli negli squallidi interni dell'edificio) che potrebbe rivaleggiare con l'invasione degli SWAT nello stabile/ghetto sudamericano dello
Zombi romeriano. Ma poi il Castellari touch si inceppa e sprofonda in un filmetto tirato via, dove le sparatorie, gli ammazzamenti, e l'azione ininterrotta prendono il sopravvento finendo per sfiancare nella loro ripetitività (ok la tecnica castellariana, ma poi il troppo stroppia), dove anche
Michael Winner ne seguirà le coordinate.
Viene totalmente a mancare l'epicità da "tragedia greca futuristica" di
1990, con i suoi personaggi fighissimi e la cupezza dell'insieme.
Castellari sembra girare in fretta e furia (la resa dei conti con il cattivo della situazione viene risolta con una semplice esplosione del furgone e buona notte al secchio), nel girovagare continuo di Trash nelle strutture fognarie, in un'ntelaiatura da "sparatutto" che raggiunge livelli di assuefazione altissimi e si muta in un
Dominator qualsiasi tutto pem-pem-pim-pum-pam e bombe a mano. E anche lo splatter pare edulcorato (i corpi che saltano per aria c'erano già, e fatti molto meglio, nei
Nuovi barbari).
Anche i protagonisti sono tagliati con l'accetta (a differenza di quelli ben caratterizzati di
1990): Sabato torna sui set castellariani dopo che il regista (ex pugile) lo aveva preso a pugni durante la lavorazione di un suo western, ma il suo Doblon è un semplice tamarro di periferia, la D'Obici (giornalista d'assalto) è inguardabile, Carla Brait-la leader dei guerrieri tip-tap con bombetta di ferro dorata-appare giusto in un paio di pose, Moana Pozzi è messa lì a far da contorno è fa Moana Pozzi senza porno (vogliamo mettere l'affascinante amazzone con la frusta e in mise da mistress della Dessy in
1990?), Mark Gregory è uno dei tanti e non si distingue dalla massa di ribelli/reietti, Henry Silva fa il ghigno di Henry Silva quando Henry Silva fa il bastardo e le esce una caricatura da cinico ghignante che non ha un grammo della bastardaggine sadica di Vic Morrow (però il caffè lo prende amaro), Giancarlo Prete era cento volte meglio nei
Nuovi barbari, ma poi basta con sti bimbetti inutili e insopportabili che ci devono infilare a forza e mandare in vacca i film, un odioso moccioso bombarolo che non si ha nemmeno la soddisfazione ludica di vederlo crivellato di colpi. L'unico che ha un pò di fascino è Paolo Malco, infido e meschino vice presidente che gira in Porsche tra le rovine fumanti del Bronx.
Qualche sussulto castellariano (il fotografo che, senza accorgersene, si ritrova alle spalle un soldato "d'amianto" pronto ad arrostirlo col lanciafiamme e il faccia a faccia western tra Henry Silva e Ennio Girolami) in mezzo al baccano più sbracato e alla quintessenza dell'azione fine a se stessa che sfrutta (su livelli diversi) la meccanicità di un porno, in quello che è forse il peggior film firmato Castellari (che anticipa, difficile dire se è un merito o no, l'evoluzione di
Robocop 3).
Non male le musiche di Francesco De Masi, anche se nettamente inferiori a quelle composte (in stato di grazia) da Walter Rizzati.
Reeves, Marcel M.J. Davinotti jr.
Lercio, Undying, Straffuori, Disorder, Homesick, Zender, Markus, Rigoletto, Pessoa
Stubby, Daidae, Giùan, Noodles, Trivex, Puppigallo, Diamond, Paulaster, Roger68
Herrkinski, Lebowski, Jdelarge, Ronax, Rufus68, Wulfgar
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