Discussioni su Babadook - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

65 post
  • Zender • 27/07/15 08:39
    Capo scrivano - 47786 interventi
    SPOILER
    Ok, ho capito quel che intendi e hai spiegato bene. Però così facendo finisci secondo me col poter giustificare qualsiasi azione del Babadook, sul piano metaforico, e a me pare troppo facile. Come quando inscrivendo un'opera in un discorso che l'autore voleva seguire solo parzialmente si riconduce forzatamente tutto a un progetto che inizialmente esisteva solo come idea su cui poi ricamare. E' chiaro che dovrei rivedere il film tenendo conto dell'eventuale ferrea logica del tutto.

    Quel che noto, ad ogni modo, è che il tentativo di spaventare della Kent (e non mi si dica che non ci prova) è fallito e mal si concilia con l'ambizione psicologica del tutto, come se fosse una concessione maldestra a un pubblico che chiede terrore e che si voleva comunque compiacere. Un tenere il piede in due scarpe insomma. Voglio dire che l'aver lavorato sul piano metaforico può anche solleticarmi dal punto di vista del "gioco mentale" per un po', ma poi il film aveva il dovere di trovare qualcosa di meglio per rendere il tutto più fresco anche dal punto di vista registico, della gestione dei meccanismi della paura, della variazione sul tema (dal momento che poi già hai preso così tanto da SHOCK). Perché quelli che si vedono sono in gran parte cliché del genere. Il fatto di ricondurli a quella che secondo me resta una semplicistica lettura del difficile rapporto bambino-madre rischia di diventare solo la legittimazione psicologica per non offrire nulla di nuovo dal punto di vista formale. Il problema mio dipende naturalmente dal fatto che da un film così celebrato mi aspettavo qualcosa di decisamente nuovo e rivoluzionario, e il lavorare sulla metafora non mi basta se poi quel che vedo è il solito horror col mostro e la mamma che dice di vederlo con gli altri che non lo vedono.
    Ultima modifica: 27/07/15 09:03 da Zender
  • Rebis • 27/07/15 10:45
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Zender ebbe a dire:

    Però così facendo finisci secondo me col poter giustificare qualsiasi azione del Babadook, sul piano metaforico, e a me pare troppo facile.



    Sul piano metaforico non c'è alcun bisogno di giustificare le azioni del Babadook, visto che sul quel piano... semplicemente non esiste.


    Zender ebbe a dire:

    Quel che noto, ad ogni modo, è che il tentativo di spaventare della Kent (e non mi si dica che non ci prova) è fallito e mal si concilia con l'ambizione psicologica del tutto, come se fosse una concessione maldestra a un pubblico che chiede terrore e che si voleva comunque compiacere.


    Che il film sia stato sdoganato dai distributori come l'ennesimo horror più terrificante dell'anno, creando aspettative fuorviati e sbagliate in un pubblico armato di pop corn e cococola, non credo sia responsabilità della Kent. Come scrissi al'inizio della discussione, penso che il film sia vittima proprio della politica dei generi, che ad un'opera come questa calza strettissima. Lo considero in ogni caso un film difficile da promuovere al grande pubblico senza tradirne la natura o rischiare un flop commerciale.


    Zender ebbe a dire:

    Voglio dire che l'aver lavorato sul piano metaforico può anche solleticarmi dal punto di vista del "gioco mentale" per un po', ma poi il film aveva il dovere di trovare qualcosa di meglio per rendere il tutto più fresco anche dal punto di vista registico, della gestione dei meccanismi della paura, della variazione sul tema [...] Perché quelli che si vedono sono in gran parte cliché del genere. Il fatto di ricondurli a quella che secondo me resta una semplicistica lettura del difficile rapporto bambino-madre rischia di diventare solo la legittimazione psicologica per non offrire nulla di nuovo dal punto di vista formale.



    Non ho mai scritto infatti che il film è originale per quello che mostra, ma semmai per come lo racconta, per la sua struttura intrinseca. Poi è gioco forza che se la Kent voleva mostrare come un racconto horror classico e fiabesco sia la trasfigurazione metaforica di una condizione psicologica doveva per forza lavorare sui cliché del genere (e infatti ha scelto il più classico dei racconti horror, quello del babau). Ripeto: non credo sia un film che cerchi l'originalità sul piano delle innovazioni visive ma per come ha deciso di usare il genere horror fino a trasfigurarlo e trascenderlo.


    Zender ebbe a dire:

    Il problema mio dipende naturalmente dal fatto che da un film così celebrato mi aspettavo qualcosa di decisamente nuovo e rivoluzionario, e il lavorare sulla metafora non mi basta se poi quel che vedo è il solito horror col mostro e la mamma che dice di vederlo con gli altri che non lo vedono.



    Se la mettiamo sul piano personale, io è da un po' che ho smesso di aspettarmi da un film horror innovazioni e rivoluzioni, visto che è un genere che lavora sul riciclo, la riproducibilità, la serializzazione, su sentimenti basici e riconoscibili, su archetipi collaudati dalla storia dell'umanità. Ogni film dell'orrore (chi lo diceva, Stephen King?) racconta sempre la stessa storia in fondo. E questo è inscindibile dal piacere che mi procura. Oggi un horror potrà essere originale (come appunto il film della Kent, secondo me) solo nelle strategie narrative che dicide di adottare, e non sul piano della forma, dove al di là di momenti visionari e immaginifici non è che si possa pretendere chissaché... Oppure dimmi tu quali sarebbero questi film horror rivoluzionari di nuova generazione...
    Ultima modifica: 27/07/15 10:50 da Rebis
  • Zender • 27/07/15 19:35
    Capo scrivano - 47786 interventi
    SPOILER
    Ti rispondo sui 4 punti senza riquotare.

    1) La riscrivo più chiara: così facendo finisci, grazie al piano metaforico, col poter giustificare qualsiasi azione del Babadook, e a me pare troppo facile.

    2) mai detto che sia responsabilità della Kent, ciò non toglie che l'effetto su di me sia lo stesso. Capisco quel che vuoi dire, ma temo che l'incasellamento in un genere, per film così, sia operazione alla quale la grande distribuzione non potrà mai sottrarsi.

    3) Anche qui mi è chiaro il tuo ragionamento, però per quanto mi riguarda non mi ha granché colpito neanche dal punto di vista psicologico (sarà che avevo visto SHOCK da poco, per pura fatalità).

    4) Non so fino a quando vuoi far risalire l'ultima generazione. The ring per me è stato una rivoluzione, per esempio. Nella sua versione giapponese ma ancor più americana. Wan anche formalmente qualcosa di nuovo ha dato, secondo me, pur se non mi han fatto impazzire i suoi film. Perfino Hostel ha avuto i suoi meriti, in un certo senso, aprendo al torture. Il primo Rob Zombie, se rimaniamo sul piano formale. Insomma, a cercare meglio se ne trovano anche molti altri, per quelli che sono i miei canoni.
    Ultima modifica: 27/07/15 20:29 da Zender
  • Rebis • 28/07/15 10:56
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    1-E' vero quello che dici, però è un risultato più che una furbata. Non mi sembra che la Kent si sia infilata in non so quale ginepraio alla Memento e per uscirne ha deciso di dargli fuoco. Il soggetto è talmente basico che l'idea di mischiare i due livelli a me sembra fatta a monte, è una scelta autoriale, che poi finisca col riassorbire le incoerenze è un altro discorso, anche perchè quelle incoerenze stanno proprio lì a dimostrare la strategia narrativa utilizzata...

    2-Sono d'accordo, è infatti ho scritto "Lo considero in ogni caso un film difficile da promuovere al grande pubblico senza tradirne la natura o rischiare un flop commerciale".

    4-Concordo su Zombi e The Ring, però riconoscerai che sono rivoluzioni stilistiche e non narrative: per altro Zombi non fa altro che riscrivere, riassemblare, reinterpretare (in modo originalissimo, certo) tanto cinema anni '70, la sua è una specie di cover, insomma; mentre The Ring, stringi stringi, è la storia di un fantasma che si vendica sui vivi... capirai l'innovazione :) L'idea della viralità era già tutta e meglio in Cronenberg (un altro rivoluzionario). Personalmente credo che nell'horror l'ultima grande, vera innovazione possa essere ancora fatta risalire a cavallo degli anni '60-'70 quando il gotico (che era la cifra dominate per il genere) è stato mandato in pensione dall'horror selvaggio dei vari Romero, Hooper, Craven e Carpenter e, prima di loro, da Gordon Lewis. Rosemary's baby e L'esorcista sono stati una rivoluzione. Ma il torture porn (per quanto Wan e Roth non mi dispiacciano affatto) si è limitato ad alzare l'asticella del filmabile, spesso citando e reciclando i loro mentori settantini e confermando (tesi vecchia come il cucco, risalente almeno all'espressionismo) che l'horror è un termometro metabolico del diasagio e delle fobie sociali.

    5-Almeno siamo riusciti a spostare la discussione dal Babadook, poverino, gli abbiamo proprio fatto le pulci :D
    Ultima modifica: 28/07/15 17:38 da Rebis
  • Zender • 28/07/15 17:53
    Capo scrivano - 47786 interventi
    1-Sì, è vero. Però mi piacerebbe rivederlo per fargli le pulci e capire ogni singola scena, per l'appunto :)

    4-Sì certo, son stilistiche, però avevi detto (o così avevo capito) che secondo te le innovazioni non potevano più esserci sul piano formale e mi chiedevi quali fossero a parer mio gli horror "rivoluzionari", così te li ho detti. Parlavo appunto di forma, soprattutto con Zombie ma anche con The ring (tutto il video nel video, l'indagine quasi giallesca che porta sull'isola, quella fotografia dai toni così strani...).

    Secondo me Hostel non si è limitato ad alzare l'asticella, perché nel farlo ha dovuto cambiare proprio i connotati del film. Non è un H.G. Lewis per dire, si porta dietro tutto un marciume scenografico e mentale legato al business che prima non ricordo di aver incontrato e dopo è diventato la regola. In poche parole: di horror ne ho visti veramente a quintali devo dire (e credo tutti i classici o quasi), e questi sono semplicemente quelli che mi hanno fatto dire: "Ah vedi, ecco un horror che per qualche motivo riesce ancora a stupirmi". Poi magari è un'impressione soggettiva e sto solo cercando di oggettivarla, ma d'altronde altro non posso fare...

    5-Beh, se no a che servono i forum? :)
    Ultima modifica: 28/07/15 17:54 da Zender