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Non so dire categoricamente se questa sia la pellicola più brutta, inutile e insapore di Ferrara ma quello cui ho assistito è un film morto e stramorto, impregnato dello stesso odore di muffa presente in quei marci scantinati condominiali lasciati chiusi per anni.
Un regista quasi irriconoscibile nella sua statica banalità autoreclusiva. Roba da non capacitarsi.
Chi ha avuto da ridire su Von Triers e sulla presunta pesantezza di Melancholia, stia alla larga il più possibile da quest'opera: si rischiano coma epatico e letargo cerebrale... :D
Greymouser • 13/10/12 14:35 Call center Davinotti - 561 interventi
Concordo con quanto detto sopra: un film inquinato alla radice dal più bolso e frigido intellettual(oid)ismo a cui si possa assistere sullo schermo, senza contare la puerile e irrealistica messinscena di una fine del mondo da operetta.
Greymouser ebbe a dire: ... bolso e frigido intellettual(oid)ismo...
Ciao, Grey!
Hai fatto bene a posporre il suffisso -oide, perchè quest'opera di intellettuale ha poco e nulla: sembra più uno sbadiglio di sufficienza fatto in dormiveglia cerebrale.
Forse Ferrara pensava di fare un qualcosa di originale puntando all'apocalissi domestico-sentimentale, ignorando bellamente quei film che già l'avevano fatto prima di lui (Testament e Right at your door, tanto per citarne due).
Insomma, ha scoperto un'acqua calda già raffreddata.
Sapevo che era "disponibile". Ovviamente l'ho evitato, perchè la tematica stra abusata non mi interessa e perchè ho un particolare odio cinematografico nei confronti di Ferrara. Fra Abel e Lars non saprei chi scegliere!!
Scusa, Gest, non ho visto il film di Ferrara (inviterei Didda a vedersi Angelo della vendetta, Il cattivo tenente, King of New York, e Fratelli, che magari cambia idea sull'"odio cinematorgrafico" verso il grande Abele)
Ma da quel che ho letto su Nocturno, riguarda una coppia , chiusa nel suo appartamento, e l'avvento dell'armageddon.
Siccome Testament è uno dei film che amo di più riguardo all'argomento pre-the day after, vorrei sapere cosa li accumuna, visto che nel film della Littman riguardava un intera comunità.
Li accomuna il tipo di catastrofismo intimistico, quello vissuto tra le quattro mura domestiche senza ricorrere agli esibizionismi apocalittici di altri film del filone (vedasi i filmoni pirotecnici di Emmerich e Bay).
Ferrara ha fatto dei grandi film come osservava Buio (Il cattivo tenente rimane un mio culto): secondo me il meglio l'ha dato in storie metropolitane dure e pure, in bilico tra peccato e catarsi quando si trattava di mettere in scena personaggi dilaniati calati in contesti limite.
Quando ha fatto altro spesse volte mi ha fatto spegnere il lettore dvd: Blackout, Mary, New Rose Hotel, Go Go Tales sono irrimediabilmente inguardabili afflitti da un'aura autoriale che proprio non appartiene al sanguigno Abel che piace a me.
Jandileida ebbe a dire: Ferrara ha fatto dei grandi film come osservava Buio (Il cattivo tenente rimane un mio culto): secondo me il meglio l'ha dato in storie metropolitane dure e pure, in bilico tra peccato e catarsi quando si trattava di mettere in scena personaggi dilaniati calati in contesti limite.
Quando ha fatto altro spesse volte mi ha fatto spegnere il lettore dvd: Blackout, Mary, New Rose Hotel, Go Go Tales sono irrimediabilmente inguardabili afflitti da un'aura autoriale che proprio non appartiene al sanguigno Abel che piace a me.
Abel Ferrara è uno dei registi "urbani" che più adoro, assieme a gente come Scorsese, Friedkin e Siegel e personalmente stravedo per opere come L'angelo della vendetta, The Addiction, Il cattivo tenente, King of New York e persino il sottovalutato Blackout (che ha in se un substrato autocitazionistico non indifferente, oltre alla crudezza della rappresentazione di certe deviazioni umane).
Questo 4:44 però è indifendibile da tutte le angolazioni inquadrabili.
Non dice nulla e nel non dirlo lo fa in maniera sbracata, scontata e svogliata.
Gestarsh99 ebbe a dire: Jandileida ebbe a dire: Ferrara ha fatto dei grandi film come osservava Buio (Il cattivo tenente rimane un mio culto): secondo me il meglio l'ha dato in storie metropolitane dure e pure, in bilico tra peccato e catarsi quando si trattava di mettere in scena personaggi dilaniati calati in contesti limite.
Quando ha fatto altro spesse volte mi ha fatto spegnere il lettore dvd: Blackout, Mary, New Rose Hotel, Go Go Tales sono irrimediabilmente inguardabili afflitti da un'aura autoriale che proprio non appartiene al sanguigno Abel che piace a me.
Abel Ferrara è uno dei registi "urbani" che più adoro, assieme a gente come Scorsese, Friedkin e Siegel e personalmente stravedo per opere come L'angelo della vendetta, The Addiction, Il cattivo tenente, King of New York e persino il sottovalutato Blackout (che ha in se un substrato autocitazionistico non indifferente, oltre alla crudezza della rappresentazione di certe deviazioni umane).
Questo 4:44 però è indifendibile da tutte le angolazioni inquadrabili.
Non dice nulla e nel non dirlo lo fa in maniera sbracata, scontata e svogliata.
Io ci metterei anche Lustig e James Glickenhaus...
Mega-incongruenza "snobistica" da parte dell'autore: la Terra ha poche ore di vita a disposizione ma, a parte un uomo che si getta malamente dal primo piano di un palazzo ed una donna che declama in stato confusionario la propria disperazione, tutto il resto della poca gente che si intravede per strada continua tranquillamente a fare quel caspita che gli pare, addirittura c'è anche il ragazzo delle pizze che consegna a domicilio la cena come in un qualsiasi altro giorno dell'anno...
In altri film di Ferrara, questo quotidanismo veritè attorno alle vicende e ai protagonisti può anche risultare particolare e interessante, ma qui non ha proprio ragione logica d'essere.
Greymouser • 14/10/12 16:56 Call center Davinotti - 561 interventi
Gestarsh99 ebbe a dire: Mega-incongruenza "snobistica" da parte dell'autore: la Terra ha poche ore di vita a disposizione ma, a parte un uomo che si getta malamente dal primo piano di un palazzo ed una donna che declama in stato confusionario la propria disperazione, tutto il resto della poca gente che si intravede per strada continua tranquillamente a fare quel caspita che gli pare, addirittura c'è anche il ragazzo delle pizze che consegna a domicilio la cena come in un qualsiasi altro giorno dell'anno...
In altri film di Ferrara, questo quotidanismo veritè attorno alle vicende e ai protagonisti può anche risultare particolare e interessante, ma qui non ha proprio ragione logica d'essere.
Sono esattamente le assurdità che ho notato e indicato nel commento che arriverà tra breve. La società tranquilla e ordinata a poche ore dalla fine descritta da Ferrara è solo un delirio rappresentativo. Nella realtà, se qualcosa del genere accadesse, il mondo sarebbe un caos babelico e ingovernabile già molto tempo prima.
Greymouser ebbe a dire: Sono esattamente le assurdità che ho notato e indicato nel commento che arriverà tra breve. La società tranquilla e ordinata a poche ore dalla fine descritta da Ferrara è solo un delirio rappresentativo. Nella realtà, se qualcosa del genere accadesse, il mondo sarebbe un caos babelico e ingovernabile già molto tempo prima.
Sono errori di sceneggiatura che nemmeno i dilettanti...
Da eterno rollingstomane come sono, potrei proclamare come minimo una settimana di lutto. Mi limito allo stesso minuto di raccoglimento che ho avuto per la scomparsa di Dennis Hopper...Poche altre donne son state cosi rappresentative e impersonificatrici di un'epoca così irripetibile. Congratulazioni Anita, sei stata immensa...
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Greymouser, Cotola