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Curiosità su We can't go home again - Documentario (1973)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/12/11 DAL BENEMERITO REBIS
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    Rebis

CURIOSITÀ

1 post
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  • Rebis • 19/12/11 15:38
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    Opera postuma, ideata e realizzata da Nicholas Ray con gli studenti dell'Harpur College of Arts and Sciences di Binghamton (New York) nell'ambito di un corso tenuto dal regista finalizzato a introdurre gli allievi al cinema attraverso la pratica diretta. Il materiale di partenza in 8 e 16 mm, proiettato e assemblato su uno schermo, è stato rifilmato in 35 mm (tecnica che Ray ha definito "mimage"). Venne presentato dal regista in una forma incompiuta e provvisoria al Festival di Cannes nel 1973. Rimasto in gestazione per oltre trent'anni fino alla morte del regista, il film è stato ricostruito e restaurato nella sua forma definitiva e nel rispetto dell'idea originale grazie alla moglie Susan Ray e alla Nicholas Ray Foundation.

    Sulla gestazione del film:
    "Al primo incontro all'Harpur College nello Stato di New York, Nick (Nicholas Ray) si è presentato in classe con cinque pagine di sceneggiatura e un calendario che stabiliva un lavoro per ciascun studente nel team per due settimane, a rotazione: cameraman, sceneggiatore, truccatore, tecnico del suono, fattorino, tecnico delle luci. Così alla fine dell'anno scolastico ogni studente avrebbe fatto un esperienza funzionale per ogni ingranaggio del set. Presto, comunque, per l'intensità degli scambi fra studenti e docente nell'improvvisare le scene, quello che era iniziato come un semplice esercizio ebbe vita propria. Da quelle immagini, emotivamente genuine e dagli incontri estremamente personali, nasce la storia di due generazioni incapaci di parlarsi l'una con l'altra, e di una società che ha dimenticato da dove viene".

    Susuan Ray, moglie del regista e presidente della Nicholas Ray Foundation.