Twilight - Film (1990)

Vorrebbe essere un thriller ma in realtà è un dramma che deve moltissimo al cinema di Bela Tarr: non è un caso, infatti, che il regista sia anch'esso ungherese. Lo stile è quello con piani di sequenza, lenti movimenti della mdp, primi piani ecc. I ritmi pure: ma in una storia "gialla" (tratta dal bel racconto di Durematt "La promessa") è ovvio che non vadano bene. E il finale monco potrebbe far andare in bestia molti di quei pochi che avranno avuto la pazienza di portarlo a termine.

Fare del cinema una visione medianica scaturente dalla lavanderia dei veli di Maya; qualcosa dove pleroma e alvo subpolare diano per media matematica l’immaterialità del mondo: se state pensando a Bela Tarr non avete tutti i torti considerato che chi sta demiurgicamente a bordo campo ne è stato in più modi assistente, e non c'è frame che non lo tradisca. Ma laddove in Tarr la Sospensione di spazio-tempo è Magia, squarcio, proemio all’extraterreno, in questo polar per fumerie d’oppio è buon ricalco a tratti informicolito e interlocutorio, cenotafio che non va oltre il pur impeccabile facsimile.